L’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, con deliberazione n. 474/2014, ha dato seguito alle disposizioni impartite dalla Regione Calabria per la realizzazione del progetto sperimentale “Early Engagemente”. Il progetto prevede l’attivazione di un “ambulatorio bianco” presso ogni ASP calabrese, rispondente a specifici requisiti, tali da garantire a quanti vi ricorrano la massima riservatezza. Nel distretto reggino l’ambulatorio, attivo dall’1ottobre 2014, è ubicato in via Carlo Rosselli n° 7. L’assistenza sanitaria è assicurata da un’ equipe multidisciplinare nei giorni di mercoledì e venerdì ore 13,30-16,30. A renderlo noto l’Ufficio stampa della stessa Azienda.
“Early Engagemente” fa parte di un articolato programma Regionale d’intervento sperimentale, finalizzato a prevenire il fenomeno delle dipendenze patologiche. I soggetti a rischio, una volta individuati, vengono opportunamente coinvolti e inseriti in innovativi programmi d’intervento terapeutico opportunamente mirati e personalizzati, afferenti a specifiche professionalità appartenenti a peculiari ambiti specialistici, attinte dai servizi pubblici e/o dal privato sociale accreditato, operanti in cooperazione multi- e pluri-disciplinare. Insomma, un team di professionisti, in grado di individuare una linea congiunta di coinvolgimento terapeutico dei consumatori di droghe e sostanze psicostimolanti restii ad avvalersi dei servizi pubblici presenti per ricevere aiuto/assistenza/cure.
L’input alla realizzazione di tale progetto è stato suggerito dall’analisi dei dati nazionali e regionali attestanti la percentuale di tossicodipendenti ricorrenti ai servizi sanitari come consumatori primari di droghe psicostimolanti, molto bassa in relazione ai dati registrati del consumo di tal genere di droghe. L’idea è che i servizi di trattamento – sia nel pubblico che nel privato – sono attualmente più vocati all’accoglienza, assistenza, cura e riabilitazione di soggetti eroinomani (tendenzialmente cronici), ed una percentuale più ridotta di consumatori/abusatori di altre sostanze stupefacenti.
Risulta pertanto di prioritaria importanza l’individuazione tempestiva di una strategia fin dal primo “aggancio” di neoconsumatori di sostanze psicostimolanti (in particolare cocaina), non noti ai servizi abilitati all’assistenza e alla cura delle tossicodipendenze.
Il progetto, attraverso la codificazione di una “buona prassi”, si proietta a realizzare un nuovo schema di assistenza e cura, che fuoriesca dallo schema classico e dal circuito Sert/Comunità terapeutica, grazie al coinvolgimento di una più ampia rete di attori socio-terapeutici per il controllo e la riduzione dei danni provocati da tossicodipendenza e dei comportamenti a rischio. Dal punto di vista metodologico e operativo, il progetto prevede di avvalersi nel lavoro multidisciplinare attentamente pianificato di tutte le risorse reperibili in campo istituzionale e territoriale: Sert, medici di base, dipartimenti salute mentale, servizi sociali, guardie mediche, comunità terapeutiche, centri per la famiglia.
Particolare rilievo riveste l’ubicazione dell’ambulatorio lontano da servizi pubblici ( zona bianca), in grado di garantire ai pazienti il totale rispetto della privacy, per tale ragione denominato “ambulatorio bianco”.
Il programma d’intervento, che avrà il carattere della sperimentazione, verrà realizzato nelle cinque province calabresi, uno per ogni Azienda Sanitaria Provinciale ed il coordinamento delle attività assegnato al Dipartimento delle Dipendenze. Nell’ASP di Reggio Calabria è il Dipartimento diretto dalla dr.ssa Caterina De Stefano ad avere l’affidamento del progetto in tutte le sue articolazioni, fino alla responsabilità per la buona riuscita.