Per contribuire a fare uscire Italia ed Europa dalle loro crisi strutturali. Per Agnone sede decentrata dei brevetti e marchi di stato. L’Università delle Generazioni, continuando la sua lotta contro lo spopolamento, ritiene di poter contribuire, nel suo piccolo, ai tentativi di coloro che si stanno impegnando alacremente per fare uscire l’Italia e l’Europa dalle loro crisi strutturali, proponendo la riforma e il decentramento dell’istituto dei brevetti, un aspetto assai delicato e troppo strategico per far crescere e rilanciare una nazione. Infatti, mentre parliamo tanto di valorizzare la ricerca, gran parte dei ricercatori italiani fuggono verso Stati che li sanno apprezzare meglio e che però, per ovvia conseguenza, utilizzano a proprio esclusivo beneficio i brevetti delle loro invenzioni. Così l’Italia perde grandi cervelli e, con i brevetti, anche ingenti risorse economiche che perdurano tanti decenni per quanto valgono i diritti delle scoperte brevettate e, per paradosso, dobbiamo poi acquistare dall’estero prodotti realizzati da italiani formatisi con soldi italiani nelle scuole e nelle università italiane: doppio o triplo danno e un modo assolutamente disastroso e autolesionista di intendere la politica scientifica!
La riforma che l’Università delle Generazioni propone è quella di fa sì che lo Stato italiano non soltanto faccia di tutto per trattenere i propri ricercatori ma istituisca un Ente o un’Agenzia capace di acquisire invenzioni e brevetti dei cervelli italiani ed esteri con un metodo che garantisca e valorizzi nel modo più assoluto la proprietà intellettuale ed industriale. Così com’è strutturato adesso, l’istituto del deposito brevetti pare non garantisca ciò, ma anzi lo spionaggio industriale sembra covare proprio là dove, paradossalmente, dovrebbe essere difesa l’invenzione, cosicché i potenti possono fagocitare i più deboli, i quali non hanno poi possibilità di difendersi. Da Archimede a Guglielmo Marconi, da Leonardo da Vinci a Carlo Rubbia, la Storia ci insegna che le invenzioni sono il motore dell’economia e della civiltà, per cui potenziare questo settore dovrebbe essere una logica conseguenza non soltanto nazionale ma internazionale e non sarebbe fuori luogo cercare addirittura di superare i confini e gli egoismi degli Stati per giungere ad una “ONU dei brevetti e delle scoperte” che siano utili per tutta l’Umanità. Una simile visione delle cose non è utopia ma una necessità, poiché solitamente le guerre hanno origine quasi sempre dalla brama di impossessarsi delle risorse altrui (come le invenzioni) per prevalere sugli altri e per la competitività, mentre se l’Umanità vuole avere un futuro deve basarsi sulla cooperazione e sulla solidarietà, senza contrapposizioni. Per tale unità d’intenti l’unione delle religioni potrebbe avere un ruolo essenziale.
Dunque, per tornare alla realtà dei nostri tempi e per cercare di arginare lo spopolamento, l’Italia e l’Unione Europea dovrebbero decentrare i propri istituti localizzandoli nei vari Comuni, cosicché ogni paese possa avere affidato un ente da difendere e valorizzare. Se ciò ieri era un azzardo, adesso con la telematica è possibile e ciò facendo si potrebbero decongestionare le città rivitalizzando i borghi, senza consumare nuovo suolo e senza subire i costi economici e psichici delle nevrosi metropolitane. Agnone, ad esempio, potrebbe essere la sede dell’Ente o Agenzia dei brevetti.
(Nella foto sopra il Dott. Domenico Lanciano, Responsabile Università delle Generazioni)
Redatto da Domenico Lanciano