“Non può una sentenza stravolgere la filosofia di una legge, soprattutto in un tema delicato e importante come quello delle adozioni”. E’ quanto sostiene il Segretario Questore del Consiglio Regionale della Calabria on. Giovanni Nucera, in merito alla recente sentenza del Tribunale dei minori di Roma, che ha accolto la richiesta di adozione di una bambina figlia naturale di una donna componente di una coppia lesbica, “forzando – commenta l’on. Nucera – i principi ispiratori di una legge che nel suo articolo 44 ha previsto alcuni “casi particolari”, e solo quelli, nei quali è regolamentata l’adozione del minore in assenza delle prerogative richieste.
“Una legge nel momento in cui viene immaginata dal legislatore, elaborata e definita in sede parlamentare – ricorda Nucera – indica un percorso e degli obiettivi che rientrano in un quadro normativo e giuridico generale che si fonda sui principi della Carta Costituzionale, ma nello stesso tempo cerca di inquadrarsi armonicamente al resto dell’ordinamento nato e sviluppatosi secondo scelte ed indicazioni che seppure evolvendosi continuamente si richiamano a concetti ritenuti e definiti come inviolabili”.
“Ritengo che tale pronunciamento rappresenti un grave vulnus ad una legge perpetrato attraverso una autentica “invasione di campo” del potere giudiziario al potere legislativo. Il dibattito che ne è conseguito, per qualcuno, ha aperto la strada al riconoscimento delle unioni gay ed il loro diritto alla genitorialità”.
“Niente di più falso e aberrante!!”
“E lo dimostrerà – aggiunge il Segretario Questore del Consiglio regionale – il successivo accoglimento del ricorso che in appello sarà sicuramente presentato dal Pubblico Ministero”.
“Quella sentenza – afferma ancora il consigliere regionale Ncd – è andata ben oltre le indicazioni di una norma, che una superficiale e frettolosa interpretazione ha trasformato da divieto a consenso, legandolo al “superiore interesse” del minore sancito dalle convenzioni internazionali ratificate anche dal nostro Paese”.
“Non è una questione di poco conto, perché, a ben guardare, nel dispositivo di sentenza, viene anche valutato ininfluente l’orientamento sessuale del genitore, rispetto alla crescita ed allo sviluppo psicofisico del minore. Ed altrettanto grave risulta il riconoscimento della coppia come nucleo familiare a se stante, non previsto da nessuna legge del nostro ordinamento, come già in tanti hanno fatto notare”.
Sarebbe opportuno, alla luce di quanto sta accadendo – conclude l’on. Giovanni Nucera – che il legislatore nazionale, così come è accaduto in altre nazioni europee, si decidesse a dare una risposta unica e chiara a tematiche che riguardano direttamente l’antropologia umana ed il modello di società che gli Stati si vogliono dare. Personalmente mi schiero a sostegno del dettato Costituzionale, fondato sul modello di famiglia composto dall’unione tra uomo e donna e sulla genitorialità che non può essere affidata a suggestioni che nascono dalle mode e dall’egoismo di quanti pensano che l’interesse generale del minore possa convivere con cecità di chi è affetto da una visione distorta delle relazioni umane, che invece di tutelare gli interessi prioritari, impone con campagne di aggressione, volontà non condivise e inaccettabili sul piano morale e sociale”.