“Fusione amministrativa delle due città Corigliano–Rossano, traguardo ambizioso da raggiungere. E’ questa la grande sfida del futuro che non possiamo né dobbiamo lasciarci sfuggire! L’obiettivo è accrescere il potere contrattuale, ottimizzare i costi, intercettare maggiori risorse comunitarie, credere in un’azione di coesione sociale e culturale. Realizzare una unica grande città”. E’ quanto afferma il Presidente della I Commissione Affari Istituzionali Giuseppe Caputo (Fi). “L’iniziativa sulla fusione dei comuni di Corigliano e di Rossano va vista con grande interesse. Il progetto è strategico e proietta il territorio in un ambito di straordinaria rilevanza nel contesto regionale. Saluto pertanto con favore il nuovo impulso che giunge dalla società civile -afferma Caputo- nella consapevolezza che il percorso intrapreso comporta un iter articolato e complesso, ragion per cui bisogna adoperarsi, ognuno per la propria parte, affinché l’idea si concretizzi nel minor tempo possibile. Il documento prodotto da tante associazioni, a cui va il merito di aver riaperto il dibattito su una questione importante, rappresenta un segnale forte, di cambiamento, rivolto prevalentemente alla classe politica e alle due amministrazioni comunali di Corigliano e di Rossano che, opportunamente, hanno dato seguito a tale rivendicazione. Oggi più che mai, abbiamo bisogno di elevare il potere contrattuale nei rapporti di forza con le altre realtà territoriali regionali e nazionali. Il progetto è lungimirante perché guarda al futuro, tenendo in considerazione l’orientamento del legislatore che premia l’associazionismo tra comuni attraverso consistenti poste di finanziamento. In questo contesto l’unica municipalità “Corigliano-Rossano”, potenzialmente estensibile a realtà confinanti, può assumere una valenza strategica se si considera che mediante la fusione dei comuni si concretizza la terza città più grande della Calabria, la prima per estensione. Una tappa storica per il nostro territorio, a cui ho sempre guardato con ottimismo nella speranza, oggi divenuta realtà, che presto sarebbero cadute alcune barriere mentali e abbattute resistenze di carattere culturale, a tratti tutt’ora presenti e in grado di frenare il processo di coesione amministrativa. In definitiva sconfiggere un campanilismo fuori dal tempo e dalla storia. Al bando i localismi, è il momento di mostrare coraggio e determinazione: alle nuove generazioni abbiamo il dovere di consegnare una realtà che si ponga da traino per tutto il territorio, che abbia una rappresentanza politico-istituzionale espressione di un confronto qualificato e selettivo tra le classi dirigenti delle due città. Questa la vera sfida a cui siamo chiamati tutti. In prospettiva, alcune opere pubbliche saranno utili a favorire dal punto di vista urbanistico la fusione dei due centri che, di fatto, si trasformeranno in un’unica città. Penso in particolare alla realizzazione del nuovo ospedale in contrada Insiti, all’impianto di depurazione consortile che sorgerà in un’area confinante, alla possibilità di programmare un centro direzionale tra i due comuni dove ubicare eventuali altri servizi amministrativi. Il nostro compito è gestire questa fase delicata e amministrarla con grande senso di responsabilità. Auspico – conclude Caputo- che le Amministrazioni comunali possano recepire definitivamente tale proposta attraverso l’adozione di atti che vadano nella direzione intrapresa. La norma prevede, dopo la delibera dei due consigli comunali, l’indizione di un referendum consultivo nelle due città. Saranno quindi i cittadini che dovranno decidere su una materia che, per quanto mi riguarda, trova il mio pieno sostegno e approvazione.