“L’emendamento che nel corso della discussione parlamentare ha salvato la sezione staccata del Tribunale Amministrativo Regionale a Reggio Calabria è il risultato di un lavoro di squadra che va ascritto all’intera deputazione calabrese ed quanti, operatori, professionisti della giustizia amministrativa si sono mobilitati con iniziative di vario genere per la difesa di un presidio estremamente importante per la nostra città”.
E’ quanto afferma il Segretario Questore del Consiglio regionale on. Giovanni Nucera che sottolinea il successo di questa battaglia “perché vinta – afferma – in un’epoca in cui è preminente l’opera di accentramento delle sedi istituzionali periferiche, in funzione di una maggiore efficienza e di un risparmio economico che spesso vengono smentiti dai fatti”.
“Questo processo di spoliazione, purtroppo, rischia di impoverire le regioni e le aree più periferiche del Paese e di rendere inefficienti servizi e funzioni che hanno una logica solo se diffusamente decentrate sul territorio. Non oso immaginare – prosegue l’on. Nucera – quali conseguenze avrebbe provocato la soppressione della sede reggina del TAR dove annualmente vengono trattati migliaia tra ricorsi, espresse sentenze, decreti decisori, decisioni istruttorie e ordinanze di vario genere”.
“Dati che anche al TAR di Reggio Calabria rispettano abbondantemente – come è stato rilevato degli stessi giudici amministrativi reggini – gli obiettivi di smaltimento dell’arretrato imposti dal D.L. 98 del 2011 che fissava un abbattimento di almeno un 10% dei ricorsi pendenti al 31 dicembre 2012. A Reggio questo dato – fa notare l’on. Nucera – ha superato il 33%”.
“Era dunque inimmaginabile considerare l’ipotesi di una soppressione che oltre che penalizzare la popolazione di un intero territorio della Calabria avrebbe di fatto paralizzato la giustizia amministrativa in Calabria. Un pericolo scongiurato – rileva l’on. Giovanni Nucera – ma ci esorta a vigilare sulle altre ipotesi al vaglio degli organi centrali, l’ultimo dei quali riguarda la paventata soppressione del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria che una norma burocratica intende accorpare alla sede di Bari”.
“Anche in questo caso – avverte l’on. Nucera – le conseguenze sarebbero devastanti non solo per il settore in sé, ma anche per gli operatori carcerari calabresi che per qualsiasi ragione sarebbero costretti a raggiungere la sede di Bari. Un’assurdità in una logica di decentramento e di funzionalità che avrebbe dovuto prevedere ben altre direzioni. Per questo – conclude l’on. Giovanni Nucera – la nostra battaglia deve proseguire, facendo squadra, politica e cittadini, per scongiurare ulteriori spoliazioni a danno di Reggio e della Calabria”.-