Di seguito il testo integrale della nota che il Sindaco di Messina Renato Accorinti ha indirizzato al Deputato Nazionale Garofalo: <<Caro Enzo, con te come con tutti i parlamentari messinesi abbiamo sempre collaborato per affrontare e risolvere i problemi della città, facendo fronte comune perché gli interessi della nostra comunità sono prioritari rispetto alle appartenenze politiche, alla sordità delle istanze nazionali o regionali, agli interessi particolari di chiunque, anteponendo l’interesse generale ad ogni punto di vista particolare. Per questa ragione trovo sorprendente la lettura della Tua nota di ieri, domenica 27.
Sorprendente perché poco leggibile nei suoi risvolti pratici e perché non trovo cenno alla posizione assunta dagli armatori in questa vicenda. Sorprendente, ancora, perché mi attribuisci un atteggiamento oltranzista che non risponde al vero e, infine, perché in un brano non virgolettato, sembri attribuire a Ialacqua un dietrofront sul’inceneritore di Pace del tutto fuori dalla verità delle cose. Tu mi accusi di agire non da sindaco, ma da attivista, come se avessi imposto senza confronti e senza proporre alternative un provvedimento che vieterebbe la libertà di circolazione delle merci in città.
Forse non sei informato del fatto che l’ordinanza emanata ha avuto come premessa un lungo confronto con gli armatori, ai quali era stato offerta ampia tolleranza per quest’anno in cambio di un impegno formale all’annullamento dei transiti diurni a partire dal 2015, con un anno di tempo per affrontare e gestire la transizione ad una nuova organizzazione dei tempi, ricevendo in cambio il più deciso diniego. Il muro contro muro è stato posto in essere dagli armatori.
Cosa avresti fatto Tu da sindaco? Avresti ritenuto necessario piegare agli interessi del gruppo imprenditoriale l’obiettivo di rendere Messina una città normale, normalmente NON attraversata dai TIR? Sicuramente no. Anche Tu avresti assunto (naturalmente con lo stile ed i modi che caratterizzano la Tua persona) comportamenti fermi, capaci di chiarire che l’intenzione del primo cittadino è quella di difendere e tutelare senza se e senza ma la vivibilità della città e la salute dei cittadini, di affermare che la città non può essere assoggettata a ricatti di alcun genere o provenienza.
Nessuno ha detto a Franza di sopprimere la corsa diurna, che nasce con l’obiettivo di intercettare la domanda turistica dei mezzi leggeri, gli è stato semplicemente chiesto di limitarla a questo flusso, oppure di attivare sistemi di stoccaggio dei mezzi pesanti o ancora di attivare orari che fossero compatibili con la vivibilità del centro urbano, assumendo l’impegno di non replicare la presenza diurna dei TIR nel prossimo anno.
Il gruppo armatoriale ha rifiutato, affermando che il modesto numero di camion avrebbe potuto essere gestito anche di giorno. Ma il numero in realtà modesto non è, atteso che lo scorso venerdì i mezzi sbarcati erano sessanta. L’attuazione del provvedimento, peraltro, non blocca la circolazione dei TIR, ma la regolamenta sottoponendola a sanzione e ad ordinata immissione nel traffico urbano. Come sindaco ho riservato a me la competenza sulla vigilanza urbana ed ho voluto simbolicamente sovraintendere alla regolamentazione dei flussi, verificando che i vigili urbani gestissero efficientemente l’incolonnamento dei mezzi pesanti sul cavalcavia. All’imbocco del cavalcavia una pattuglia di vigili immette uno ad uno i camion (che verranno sanzionati sul Viale Europa) nel traffico urbano e attende un tempo congruo prima di dare il via all’immissione seguente, in modo da diluire l’impatto dei mezzi pesanti sul traffico urbano.
Non si tratta di oltranzismo o di “attivismo”, ma piuttosto dell’assunzione di responsabilità di un sindaco che, avendo emesso un’ordinanza, ne cura l’attuazione sul territorio della sua città, in ossequio anche al principio costituzionale della tutela della salute. Non è fuor di luogo rammentare che nel primo giorno di entrata in vigore dell’ordinanza, “attorno alle 7,00” (come riferito dai report dell’informazione), un ciclista è stato investito da un TIR sulla Via La Farina, con ciò evidenziando l’incremento di rischio per i cittadini connesso all’ingerenza del traffico pesante. Tu mi accusi di non considerare che il transito dei TIR in città è determinato in prevalenza dall’anomalia degli sbarchi alla Rada S. Francesco. Ma sai benissimo (anche per avere Tu stesso promosso un recentissimo incontro al Comune tra Amministrazione, Capitaneria di Porto, Autorità Portuale) con quanta attenzione l’Amministrazione segua i lavori per la ripresa del secondo scivolo a Tremestieri.
E sai che questo evento, atteso per la prima decina di agosto, costituirà la soluzione al problema. La settimana del desabbiamento degli imbarchi obbligherà alla chiusura integrale dell’approdo di Tremestieri e, per garantire ai camionisti la “continuità territoriale” da Te richiamata, il traffico cittadino sarà nuovamente invaso in maniera ancor più massiccia ed intensiva dai mezzi pesanti. Tuttavia, passata questa settimana “calda”, si entrerà nel regime di una reale marginalità della deviazione in deroga dei flussi pesanti nel traffico urbano, risolvendo in maniera radicale la questione dei TIR alla Rada S. Francesco ed al porto storico. L’attenzione all’immissione dei flussi pesanti provenienti da Salerno non confligge con lo sforzo di liberare la città dai camion diretti sulla sponda calabrese ed è invece orientata all’attuazione più rapida possibile di una reale strategia di normalizzazione della città di Messina, mentre il tentativo di spostare l’argomento dalla Cartour alla Rada S. Francesco rischia di proporre l’assuefazione della città ad un traffico implicitamente indicato come “marginale” o poco significativo.
Tu, rivolgendoti a me, accosti implicitamente l’amministrazione al governo Crocetta nell’accusa che muovi a quest’ultimo di non presenziare al tavolo ministeriale che studia e approfondisce la mobilità sullo Stretto di Messina, ma sai benissimo che su questo fronte noi siamo presentissimi (partecipiamo con due assessori) e propositivi, discutendo (anche con il tuo intervento) col Ministero anche per la funzionalità del collegamento coi mezzi veloci tra le due sponde e sai anche che, assieme al Ministero, sollecitiamo la Regione a partecipare al tavolo tecnico. La questione è un’altra. Nessuna città al mondo è nelle condizioni di Messina, che paga un prezzo elevatissimo e mai abbastanza risarcito al suo ruolo di snodo nel traffico nazionale.
Tutti condividiamo l’obiettivo di fare di Messina una città vivibile anche sotto il profilo della mobilità e della viabilità. Gli interventi (naturalmente migliorabili ed incrementabili) volti alla diffusione della ciclabilità e della pedonalità perseguono questo obiettivo, ma nessuna normalità e vivibilità potranno mai essere possibili se la città non verrà liberata dall’interferenza di mezzi pesanti che non hanno interagibilità funzionale con la rete viaria urbana. Per questo sono certo che Tu, con l’intera deputazione messinese sia nazionale che regionale, sosterrai ogni azione (condotta dall’Amministrazione o da qualunque altro soggetto civile o politico) coerentemente volta alla “civilizzazione” di Messina.>>
Renato Accorinti Sindaco di Messina.