Eccellenza Reverendissima, Monsignor Francesco Oliva, caro don Franco come affettuosamente gradisce essere chiamato, l’Amministrazione Comunale, tutta la Città di Locri e l’intera Locride con i Sindaci qui presenti, che mi hanno oggi conferito il nobile mandato di rappresentarLi, Le danno il benvenuto e con grande affetto e calore umano La accolgono quale nuovo pastore della Diocesi. E’ stata una estenuante e lunga attesa, che ha accomunato tutti i fedeli desiderosi di ritrovare una guida forte e salda al vertice della Chiesa locale, dopo l’improvviso ed inaspettato trasferimento di Monsignor Fiorini Morosini al quale rivolgo un caloroso saluto ed abbraccio da parte di tutti noi; saluto che rivolgo anche a don Cornelio Femia, che, in attesa della nomina, ha ricoperto il ruolo di Amministratore Diocesano, ringraziandolo per come ha operato e opera per la nostra comunità.
Il nostro amato territorio ritrova, quindi, con il suo pastore, una nuova e qualificata guida spirituale; ed il popolo della Locride è oggi soddisfatto anche perché la scelta è ricaduta su una persona di elevato spessore morale e culturale. La soddisfazione del nostro popolo è dettata da diversi motivi: innanzitutto dal fatto che il Suo modo di pensare e vivere la Chiesa è molto vicino proprio all’idea di Papa Francesco, in particolar modo sui temi di una maggiore sobrietà (per non dire povertà) da parte della Chiesa stessa, della sussidiarietà, della vera riscoperta delle origini, del rapporto diretto con la gente. In secondo luogo perché Lei è un calabrese, un calabrese che conosce molto bene la nostra terra ed il nostro popolo. Per questi motivi, contrariamente alle frettolose previsioni di qualche autorevole rappresentante della stampa, esternate l’altra sera nel corso di una importante e prestigiosa manifestazione culturale, sono fermamente ed intimamente convinto che riuscirà ad operare bene e che sarà molto apprezzato dai cittadini di Locri e della Locride. Eccellenza Reverendissima, l’Amministrazione Comunale, che da circa un anno mi onoro di presiedere, rinnova, in modo sincero, la propria disponibilità nell’intraprendere fin da subito un percorso comune di collaborazione e di sviluppo, di sinergie protese verso i nostri giovani, i nostri anziani, i nostri malati, verso tutte le persone bisognose che oggi purtroppo rappresentano una percentuale elevata della popolazione.