La richiesta ormai ineludibile di rinnovamento della politica e la diffidenza dei cittadini verso metodi e comportamenti ritenuti distanti dai bisogni reali della collettività, impongono al Partito Democratico una forte assunzione di responsabilità per il superamento della prolungata fase di stallo in cui versa il partito a Milazzo e per l’individuazione di un progetto politico che rimetta al centro gli interessi della città. Lo straordinario risultato del 40,08% a livello nazionale nelle scorse elezioni europee e l’ottimo 35,58% ottenuto dal PD a Milazzo, rappresentano un investimento sulla speranza da parte degli elettori. Un patrimonio di fiducia che non va disperso e che non bisogna dare per scontato. Il fatto che la metà circa dei voti ottenuti dal PD a Milazzo sia stato dato al solo simbolo, l’elevato tasso di astensionismo registrato anche nella nostra città e il posto di seconda forza politica dopo il PD assegnato dagli elettori al M5S, sono tutti indicatori di una fiducia condizionata che va meritata e conquistata sul campo della capacità di rinnovamento, della trasparenza dei percorsi, della partecipazione democratica e della competenza politica e progettuale.
La sfida che adesso il PD milazzese deve raccogliere è quella di restituire al partito la funzione che gli è propria, quella di uno spazio politico collettivo luogo di partecipazione e di confronto, di approfondimento ed elaborazione ma anche centro gravitazionale capace di attrarre gli altri soggetti politici, i cittadini, le associazioni e i movimenti per la definizione di un perimetro politico ampio di centrosinistra. Per fare ciò è necessario uscire da sterili contrapposizioni, che invece di rilanciare il dibattito lo imbrigliano in posizioni percepite dai cittadini come strumentali agli obiettivi di singole personalità o piccoli gruppi, e ricostituire gli organismi legittimati dallo Statuto alla direzione e alla rappresentanza politica del partito. E’ infatti inaccettabile che in una città come Milazzo, seconda per importanza nel panorama provinciale, il più grande partito politico sia privo di un segretario e di un organismo direttivo da oltre due anni. Una situazione che, oltre a comprimere gli spazi per l’individuazione di scelte condivise e mortificare il bisogno di partecipazione di iscritti e simpatizzanti, ha portato alla degenerazione attuale che vede componenti del partito rivestire ruoli all’interno dell’attuale Amministrazione Comunale ed altri componenti all’opposizione della stessa amministrazione, una frattura figlia del vuoto di politica e del disconoscimento delle regole basilari che governano statutariamente il partito. Scelte così determinanti per il profilo politico del PD in città non possono essere lasciate all’arbitrio di una parte o dell’altra ma necessitano di una sintesi, frutto di una verifica politica seria condotta all’interno degli organismi collegiali deputati o, in loro assenza, alla presenza dei vertici provinciali e regionali gerarchicamente sovraordinati. I firmatari di questo documento ritengono in ogni caso necessario (al di là delle sorti dell’Amministrazione Comunale vigente) andare oltre l’attuale controversia legata ad un momentopolitico superato dai fatti e costruire una prospettiva futura. Il sostegno dato dal PD al ballottaggio a quella che sarebbe stata l’Amministrazione di Carmelo Pino è stato dettato dalla necessità di creare un fronte comune contro una destra affarista e pervasiva, ma quella esperienza, al di la dei suoi meriti e dei suoi limiti, non ha saputo andare oltre l’emergenza e dare, nel contempo, rappresentanza politica alla voglia di partecipazione di tanti.
Il PD adesso ha il dovere morale, per la forza che rappresenta, di aprire una nuova stagione di iniziativa politica e programmatica in città. Le risorse e le potenzialità di Milazzo, ma anche le sue criticità e contraddizioni, hanno bisogno di una visione strategica d’insieme in grado di disegnarne lo sviluppo nel breve, medio e lungo termine. E’ necessario perciò aprire il confronto a tutti i soggetti interessati alla costruzione di un quadro politico di riferimento rinnovato e alternativo alle destre che, superando la logica asfittica di cartelli meramente elettorali, offra la proposta di un nuovo governo della città credibile e competente e che diventi, al tempo stesso, laboratorio permanente di progettualità e partecipazione. Pina Miceli – Componente Assemblea Nazionale PD (In quota Civati) Antonio Napoli – Componente Assemblea Provinciale PD (In quota Renzi) Angelica Furnari – Componente Assemblea Provinciale PD (In quota Renzi) Antonio Foti – Componente Assemblea Regionale PD (In quota Civati)