La notizia aveva fatto immediatamente il giro dei giornali e dei social networks. Anche le foto, particolarmente crude, erano state diffuse. In esse un cane da pastore di grosse dimensioni appariva impiccato ad un albero, evidentemente già privo di vita. A notarlo era stato un cittadino catanese mentre passeggiava con la bicicletta tra i territori di Limina, Roccafiorita e Graniti. Proprio in una zona di aperta campagna, al confine tra quei comuni quel cittadino aveva notato il povero cane, per il quale non vi era più niente da fare. Lo stesso denunciante riferiva di non aver potuto far nulla per quel cane. Aveva poi immortalato la scena per darne diffusione anche nei social networks. Nei pressi dell’animale vi era un pastore che aveva ammesso la responsabilità dell’infausto gesto causato dall’ira per una precedente aggressione del cane ad una delle sue capre. Così il pastore aveva anche fatto vedere il povero ovino privo di vita. Una reazione rude, certamente condizionata dal danno subito ma comunque contraria alle indicazioni del codice penale.
Solo quando era rientrato a Santa Venerina, suo paese di origine, il testimone del misfatto ne ha fatto denuncia alla Locale Stazione dei Carabinieri. Come accade in questi casi i Carabinieri di quel Comune catanese hanno comunicato la vicenda all’autorità giudiziaria e poi ai colleghi della Stazione di Limina. Le prima indagini, poi la collaborazione con i colleghi di Graniti che hanno individuato l’autore e avviato i necessari accertamenti.
Cosi mentre la notizia cominciava a girare su facebook ed era pubblicata nelle pagine locali delle maggiori testate, i Carabinieri della compagnia di Taormina avevano già elementi importanti per l’individuazione del colpevole. La conoscenza dei territori e degli uomini ha consentito ai carabinieri della Stazione di Graniti di individuare nelle ore successive il pastore originario di Graniti, autore dell’uccisione. L’uomo è stato convocato nella Stazione dei Carabinieri e deferito a piede libero per il reato di uccisione di animali.