stress-giovanile-adolescenza1L’adolescente, soprattutto a causa della “doccia ormonale” cui il suo corpo e la sua mente sono sottoposti, appare spesso irritabile, scontroso, aggressivo, irrequieto, intrattabile, ipersensibile. Il suo umore è altalenante: passa in pochi minuti dal riso al pianto, dalla gioia al dolore, dall’entusiasmo all’apatia, dall’indolente dolce far niente, alla frenesia di voler fare tutto e subito. Spesso si sviluppano in lui sentimenti d’angoscia e d’abbandono.

Ai genitori appare egocentrico, e a volte lo è veramente. Il più delle volte, invece, è come se trascurasse le persone più vicine mentre con la sua fantasia è disposto a salvare il mondo!

Vi è un continuo, a volte repentino, spostamento d’atteggiamenti. In casa è aggressivo, fuori no. Con un genitore è gentile, con l’altro è aggressivo, con un fratello è sottomesso, con un altro e prepotente. Con la madre è disubbidiente, con il padre no.

Ricerca di maggiore libertà, autonomia ed indipendenza.

E’ una ricerca spasmodica che sembra non potersi mai soddisfare: nessun orario per il rientro a casa è accettato, nessuna limitazione viene accolta senza protestare.

Dai dieci anni in su l’adolescente avverte il bisogno di muoversi e di lasciare la casa per conquistare nuovi spazi. La conquista dello spazio fisico e psicologico, che prima di questo periodo era graduale, adesso diventa frenetica.

Egli tende a gettarsi in avventure molto spesso rischiose per confrontarsi con gli altri e con se stesso. A volte si fa trascinare dai compagni, altre volte da adulti che conoscono e approfittano della sua immaturità e fragilità.

Lo sviluppo logico e cognitivo.

Vi è un notevole sviluppo delle capacità logiche e pertanto a quest’età si raggiunge il massimo livello del pensiero astratto. Purtroppo la resa scolastica non sempre è adeguata alle grandi capacità del pensiero. I docenti notano una gran variabilità nel rendimento in base alle attività richieste e all’umore del giorno. In alcuni giorni o periodi la resa è massima, in altri è minima. Se un’attività viene ritenuta interessante l’impegno è grande mentre, per un’altra che non si ama, l’interesse e l’impegno si riducono al lumicino.

L’adolescente ed il suo corpo.

L’adolescente ha difficoltà ad accettare le modificazioni del proprio corpo in quanto queste avvengono in maniera troppo rapida. Il bambino ha una crescita lenta, graduale, armoniosa, quindi è più facile accettare il proprio corpo che progressivamente cambia. E’ più agevole farlo proprio, interiorizzarlo, abituarsi a questo Io diverso, a questo Sé che cresce, si espande e si modifica. Nell’adolescente, a causa dell’improvviso, notevole aumento della massa muscolare e ossea e dello sviluppo considerevole degli organi sessuali primari e secondari, il processo d’accettazione e d’interiorizzazione è reso più difficile.

Soprattutto l’evidenziazione delle caratteristiche sessuali, con il conseguente interesse sessuale dei maschi, spesso è causa d’imbarazzo per le ragazzine che cercano, in tutti i modi, di coprire il seno ed i fianchi, segni evidenti di maturazione sessuale. I maschi invece assumono il caratteristico aspetto impacciato di chi non sa ben armonizzare i movimenti e di chi non è felice di quella crescita disarmonica. E’ difficile per loro vivere il proprio corpo in maniera serena, anche perché, a causa della pelle grassa, dei brufoli e del caratteristico odore pesante, questo è visto spesso come brutto e sgraziato. Altre volte, soprattutto nella seconda e terza fase dell’adolescenza, crea scontento e disagio lo sviluppo non adeguato. Un seno troppo piccolo per le ragazze, dei genitali e dei muscoli non ben sviluppati per i maschi, possono far nascere, nel confronto con gli altri, sentimenti d’inferiorità.

E’ l’età in cui, a causa dei problemi legati all’immagine corporea, sono più facili le malattie come l’anoressia e la bulimia.

E’ l’età in cui è facile un’accentuazione della timidezza, con sentimenti di chiusura ed isolamento o l’insorgenza di complessi riguardanti alcune caratteristiche del proprio corpo: i seni, troppo grandi o troppo piccoli; i fianchi, troppo stretti o troppo larghi. Il disagio interiore spesso si focalizza anche su qualche elemento non perfetto del corpo o del viso: nelle femmine un naso non perfettamente in linea, nei maschi l’acne che deturpa il viso, creano complessi d’inferiorità che, a volte, rendono difficile la normale socializzazione.

Per quanto riguarda la cura del corpo, sia le ragazze che i ragazzi sono attenti a migliorare il proprio aspetto con le diete o con la palestra. Soprattutto i maschi cercano impegni sportivi al fine di esaltare le proprie prestazioni, le capacità e qualità del corpo, mentre le femmine sono più impegnate a migliorare gli elementi estetici. Nella pulizia personale vi è un atteggiamento ambivalente ed altalenante specie nel maschio. Questi trascorre periodi in cui l’acqua sembra la sua peggiore nemica, con altri, specialmente quando vi è un reale interesse verso una ragazza, in cui la doccia è occupata per ore ed una scia di profumo lo segue mentre cammina in strada.

Il rapporto con gli adulti.

L’adolescente tende ad isolarsi dagli adulti e a svilire il loro ruolo e il loro potere.

I genitori che prima venivano considerati come la fonte basilare e principale d’ogni idea, concetto e valore, improvvisamente non sono più idoli, punti di riferimento, immagini ideali. Non sono più persone da imitare, con cui identificarsi, ma assumono l’aspetto di nemici da contestare, da abbattere, da limitare, di cui sminuire il potere. Diventa frequente allora la contestazione delle idee e dei valori che riguarda non solo loro, ma tutti gli adulti. Bisognosi d’affetto, in alcuni momenti cercano ancora l’abbraccio dei genitori, mentre in altre occasioni, specialmente davanti agli amici, li ignorano totalmente.

Questo ribollire di sentimenti, d’idee, d’emozioni, può far nascere dei sensi di colpa. Avere nuovi interessi, pensieri nuovi, diversi da quelli dei genitori, in contrasto con i loro, vivere nuovi amori, non amare più come prima la propria madre, il proprio padre, i fratelli, le sorelle, ma qualcuno al di fuori della famiglia, qualcun estraneo alla famiglia può far nascere inquietudine.

Il tempo libero.

Il consumo di musica sia da soli sia nel gruppo, aumenta notevolmente. Non è difficile trovare i propri figli adolescenti chiusi nella stanza ad ascoltare per ore la musica e le canzoni più in voga. Né è difficile che si scoprano musicisti creando nuovi complessini.

Altre volte gli adolescenti utilizzano il loro tempo libero per cause che hanno pienamente sposato. Spesso, infatti, sono portatori e propugnatori di nuovi interessi culturali, filosofici, sociali, religiosi, o fanno proprie le idee e gli ideali, spesso estremi, di qualche leader politico o religioso, perciò diventano una fucina di cambiamento, di pensieri, d’interessi.

Il rapporto con i coetanei.

Le qualità e le caratteristiche dei coetanei vengono il più delle volte esaltate. Un’altra ragazza, un altro ragazzo, il gruppo, assumono delle valenze straordinarie, perciò sentono il bisogno di vivere spesso ed intensamente con questi. Il loro modo di pensare e di agire, a volte assume le caratteristiche proprie dei compagni frequentati o di alcuni personaggi dello spettacolo, del mondo del cinema, della televisione, dello sport, della musica. Questi sono idolatrati e visti come personaggi simbolo di forza, bellezza, intelligenza, creatività.

Certamente l’amicizia è uno dei sentimenti più importanti e più vissuti dall’adolescente. Vi è una ricerca intensa d’amicizia con lo stesso sesso, prima che con l’altro, soprattutto nella prima adolescenza.

Per quanto riguarda i rapporti con lo stesso sesso, i maschi amano vivere nel gruppo, nel clan, le femmine preferiscono un rapporto a due, un’amica del cuore.

La religione.

La religione e la spiritualità in genere diventano importanti nella vita dell’adolescente. Anche se da bambino non è stato educato a vivere intensamente la spiritualità e la religione, durante questo periodo bussano al suo animo una serie di domande e di problemi legati alla trascendenza: “Esiste Dio? Che rapporto ha Dio con le sue creature e con me? Che vuol dire peccare? Esiste l’aldilà?”

Il rapporto con il padre.

Il rapporto con il padre cambia profondamente durante l’adolescenza ed assume aspetti diversi per il maschio rispetto alla femmina.

Per il ragazzo, il padre, diventa una figura con cui confrontarsi, con cui discutere ma, fondamentalmente, una figura da seguire, da imitare, da sentire vicina perché ha pensieri, emozioni, sentimenti simili ai tuoi. Nelle figlie femmine, invece, durante l’adolescenza si frattura e poi si chiude il rapporto edipico. Quell’amore fatto d’attaccamento, di fiducia di confidenza va in crisi ed è spesso sostituito, da un’immagine di padre come colui che limita, ostacola, mette delle regole, è geloso, non permette che lei abbia dei rapporti con l’altro sesso. In realtà questi sentimenti negativi servono ad evitare l’incesto, ma anche ad attuare il definitivo superamento del legame edipico, creando i presupposti per un’apertura ad un amore esterno alla famiglia.

L’affettività e la sessualità.

La sessualità è esuberante specie nei maschi che avvertono l’impulso sessuale come irrefrenabile e coinvolgente, perciò è frequente la masturbazione e la frequenza con prostitute o con ragazze facili. L’adolescente maschio deve accettare e poi incanalare positivamente i suoi impulsi sessuali, che sono molto intensi, tanto che possono travalicare le sue stesse intenzioni. Non ama la masturbazione, ma vi è costretto; non ama andare con le prostitute o con le ragazze facili, ma è spinto a farlo dalle intense pulsioni sessuali. Inoltre deve accettare e incanalare positivamente anche gli impulsi amorosi, e affettivi, “Qual è la donna da amare?” “Quali caratteristiche deve avere?” “Come amarla?” “Come farsi amare da lei?” Sono le sue domande più frequenti.

Si assiste spesso, nei maschi adolescenti, alla scissione della sessualità in affettività e genitalità. L’elemento genitale è vissuto con imbarazzo e con vergogna come qualcosa di sporco e di volgare. Spesso si aggiungono anche la morbosità, l’aggressività ed il senso di colpa. L’affettività ed il sentimento, invece, vengono vissuti in maniera totalmente opposta alla prima, come qualcosa di puro, pulito, come sogno, come ricerca d’un ideale.

Questa scissione si manifesta anche nella scelta amorosa: c’è una ragazza idealizzata da sognare, da amare come “donna angelo” pura e bella, ed una ragazza con cui fare sesso che non si apprezza e non si ama; per tale motivo quando un maschio che non ha completato il periodo adolescenziale ha rapporti sessuali, è la sua parte genitale che spesso si manifesta e si libera, pertanto la ragazza che rimane incinta, ha molte probabilità di ritrovarsi accanto qualcuno che non nutre nei suoi confronti sentimenti d’amore, ma soltanto desiderio per il suo corpo e che, inoltre, non ha ancora maturato sentimenti paterni. Per tali motivi le possibilità, che quel rapporto di coppia si concluda con un matrimonio riparatore, sono molto rare. Provate a proporre qualcosa del genere ad un ragazzo: egli vi guarderà stupito, come dire: “Io che c’entro con questo discorso?”

E’ per questo motivo che le ragazze tendono istintivamente a non interessarsi dei loro coetanei ma cercano un rapporto amoroso con i ragazzi più grandi. Sanno istintivamente che dai primi non potranno avere un amore completo. Ed è sempre per questo motivo che spesso, nell’adolescenza, una ragazza che ha rapporti sessuali si ritroverà con un ragazzo cui non interessa molto lei come persona ma soltanto il suo corpo. E’ facile che rimanga sconvolta da quest’esperienza, da un rapporto cercato dal maschio soltanto per sfogare le pulsioni sessuali.

Nelle ragazze i rapporti con l’altro sesso variano e oscillano. A volte vi è paura dell’altro, visto come colui verso il quale è difficile rapportarsi, farsi ammirare, farsi accettare; altre volte vi è, invece, una ricerca spasmodica e morbosa dell’altro sesso.

Frequenti sono gli innamoramenti, a volte con complicanze sessuali.

In questi casi, poiché nelle ragazze educate in modo tradizionale l’affettività e la sessualità sono quasi sempre strettamente legate insieme e vi è la prevalenza del desiderio affettivo e sentimentale, molto intenso, rispetto all’impulso sessuale, più modesto, quando una ragazza si dà ad un altro giovane, si dà pienamente e totalmente. Pertanto rimane perplessa quando, vivendo con un adolescente una completa intimità sessuale, avverte che l’interesse del ragazzo è minimo per la sua persona e massimo per il suo corpo. Ciò viene avvertito come un tradimento ed un insulto che spesso lascia per anni dei reliquati fatti di diffidenza verso gli uomini: “…che pensano solo ad una cosa.”

Sia nei maschi sia nelle femmine, durante l’adolescenza, aumenta notevolmente il senso del pudore, sia nei confronti del proprio corpo, che dei sentimenti, i quali vengono rivelati sono agli amici intimi.

A volte vi può essere una strana indifferenza nei confronti dell’altro sesso. I motivi possono riguardare sia situazioni di transessualità o d’omosessualità, sia situazioni di saturazione.

Il piacere sessuale segue le leggi che riguardano tutti i piaceri: questi sono tanto più intensi quanto più cercati, desiderati, difficili da ottenere. Sono tanto più scialbi, quanto più sono frequenti o si ottengono con facilità. Quando gustiamo qualcosa, la gustiamo molto di più se di essa a lungo avremo fantasticato, se è poca, non frequente, e se, per ottenerla siamo stati costretti a lunghi sforzi. Per alcuni, addirittura, la felicità sta nel desiderio, nell’aspirazione, nel sogno e non nella realtà. Se siamo sommersi dai piaceri, a poco a poco questi scadono, sono sottostimati, diventano meno intensi, più noiosi.

Se lo sviluppo psicologico non è stato armonico vi possono essere difficoltà relazionali, nei confronti del proprio sesso o, più facilmente, nei confronti dell’altro sesso. Nei maschi è frequente la paura dell’omosessualità, a causa di giochi sessuali attuati con coetanei dello stesso sesso, che sono visti erroneamente come segno d’omosessualità. Sempre nei maschi vi può essere la paura dell’incapacità sessuale o di una scarsa virilità. Nelle femmine sono più frequenti i timori di non avere buone capacità d’attrazione: “ Sono troppo brutta perché qualcuno possa interessarsi di me”, dice la ragazzina.

Dott. Emidio Tribulato

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