Messina 6 maggio 2014 – Corrado Lazzara, 42 anni, aveva scelto in vita iscrivendosi all’AIDO. È stato eseguito questa notte al policlinico “G. Martino” un nuovo prelievo multiorgano. In queste ore ci sono dei pazienti che si preparano a ricevere il fegato, il cuore e i reni di Corrado Lazzara, 42 anni, residente a Longi, piccolo comune nel parco dei Nebrodi. Il fegato è volato stamani alla volta del Policlinico S. Orsola – Malpighi di Bologna, il cuore e un rene sono andati all’Ismett di Palermo, mentre l’altro rene al Civico.
È la famiglia a chiedere che il nome possa emergere con chiarezza, ancor di più perché Corrado era un donatore consapevole; già in vita, infatti, aveva voluto “scegliere”, iscrivendosi all’AIDO, l’associazione italiana donatori di organi. Una volontà condivisa con i genitori e la moglie Sonia; ed è lei, adesso, di fronte a questo ennesimo gesto di amore a parlare di quanto sia importante – e al tempo stesso consolante – immaginare che altre persone possano vivere grazie alla sua generosità. Il paziente era stato ricoverato nel reparto di rianimazione diretto dal prof. David il 23 aprile scorso con un quadro clinico già molto complesso a causa di una ischemia cerebrale; il danno molto esteso al cervello ha poi determinato la morte cerebrale.
Sempre gioiso, appassionato di sport e di paracadutismo, Corrado era un marito, ma soprattutto un papà esemplare, un “papà supereroe” per i sui bimbi di 5 e 3 anni. «Mi piace pensare – ha sottolineato la moglie – che il suo cuore continui a battere per i nostri figli e se ciò è possibile è perché lui ha voluto che fosse così». Fino a tarda serata quando è arrivata l’équipe proveniente da Palermo per il prelievo, fuori dal reparto di rianimazione è stato un continuo viavai di parenti e amici, quasi un paese intero che ha accompagnato Corrado con un lungo applauso anche prima di entrare in sala operatoria.
A seguire tutte le attività che hanno portato al prelievo è stato come sempre il centro coordinamento per la donazione di organi e tessuti dell’AOU G. Martino, guidato dal dott. Francesco Puliatti e dalla dott.ssa Olivia Penna.
«L’iscrizione all’AIDO – ha detto ancora la moglie – è arrivata in un giorno qualunque, non eravamo ancora sposati; mi ha detto solo: dobbiamo fare una cosa importante».