Currenti a Accorinti, testo integrale: <<La Polizia Locale é il fiore all’occhiello di ogni città, il biglietto da visita; espleta servizi “essenziali” che la legge tutela, deroga e garantisce anche nei comuni dissestati!
La vicenda dell’integrazione oraria dei c.d. “contrattisti” denota l’assoluta incapacità dell’Amministrazione Accorinti di operare con un minimo di programmazione a lungo termine e soprattutto di individuare e perseguire obiettivi essenziali e prioritari nonostante siano evidenziati e specificati da apposite norme certe, e tutto cio’ al di là di logiche qualunquistiche e di appiattimento.
E così la montagna ha partorito un topolino fatto di una integrazione temporanea che, ammesso che si realizzi(?), in pochi giorni riporterà i dipendenti alle porte di Palazzo Zanca, e di propagandistici annunci di stabilizzazioni, rinunciando ancora una volta ad effettuare le poche scelte definitive che, utilizzando i tanti strumenti messi a disposizione dalla vigente normativa, consentirebbero, soprattutto in settori “nevralgici”, soluzioni efficaci e definitive per il bene della collettività tutta.
Se in pratica, dal 1° maggio la città rimarrà nuovamente priva di efficienti servizi essenziali quali la Polizia Municipale, fiore all’occhiello di ogni citta’ e biglietto da visita di tutte le società civili bisognerà ringraziare un’amministrazione che si ostina a voler nascondere il sole con la rete rinunciando, in nome di un anacronistico appiattimento, a riconoscere la priorità di tali servizi riconosciuti quali essenziali ed indispensabili da apposita normativa vigente, nei confronti di altri.
Ai tanti dipendenti t.d fascia C, l’amministrazione dovrebbe rimembrare che è la legge che individua ed indica esplicitamente quali siano i servizi essenziali ed indispensabili dei quali nessun ente puo’ privarsi compreso il comune di Messina; inoltre bisogna anche evidenziare che la possibilità di transitare nei ruoli della Polizia Municipale quale servizi essenziali ed indispensabili, non è stata impedita a nessuno dei lavoratori inquadrati in fascia C, che sono la stragrande maggioranza nell’ ente e sono i primi che oggi dovrebbero restare in religioso silenzio.
Negare ed ignorare una normativa che chiaramente ed esplicitamente consentiva e consente deroghe per tali servizi, che potrebbero portare non solo alla reale soluzione delle problematiche ma agevolare il percorso di stabilizzazione per i dipendenti, non fa che confermare che questa amministrazione, lungi dal realizzare una rivoluzione culturale, è tutt’ora vittima di giochi e pressioni politiche e sindacali che nulla hanno a che vedere con gli interessi della collettività.>>