Mercoledì riunione ad hoc alla quale sono invitate Regione e Provincia Un’occupazione “lampo” per smuovere le istituzioni e avere garanzie sul futuro dei lavoratori di “Calabria Ambiente”, la società che fino “all’altroieri” (il 31 dicembre 2009) ha gestito i depuratori di Guardavalle, S. Caterina Jonio, Isca Jonio, Soverato, Catanzaro, Sellia Marina e Soveria Simeri. In quindici, ieri mattina, hanno occupato la sala consiliare dell’Unione dei Comuni del Versante Jonico, proprio per far accendere i riflettori sulle loro esigenze e su quelle che sono ormai diventate le loro paure: quelle in un futuro diventato oramai un’incognita. «Quindici potenziali disoccupati – li ha definiti il sindacalista Cgil Bruno Talarico, al loro fianco nella protesta – e anche gli altri hanno i posti a rischio in mancanza di una risposta concreta sul loro lavoro da parte delle istituzioni». Quelle istituzioni che, spiegano, ancora non hanno dato loro nessuna risposta. «Regione e Provincia non ci hanno dato segni d’ascolto – sottolinea Talarico – e oggi abbiamo scelto la sede dell’Unione per far partire la nostra protesta, occupando questa sala consiliare. L’iniziativa nasce dal fatto che i 6 Poli progettati dall’Ato 2 e Provincia non sono entrati in funzione, lasciando i lavoratori privi di garanzie. i depuratori sono nadati ai Comuni, lasciando il servizio ai livelli che conosciamo e i Comuni non danno garanzie sul futuro del servizio. C’è un impegno dei Comuni a mantenere invariato il livello lavorativo? È una questione fondamentale». La scelta di occupare la sala dell’Unione potrebbe apparire casuale ma è stata dettata dalla recente presa di posizione dell’ente, che ha deciso di passare alla gestione in proprio del servizio di depurazione. «Un passo importante – lo definisce il sindacalista – ma che deve anche andare nella direzione della salvaguardia dei posti di lavoro e delle competenze acquisite dagli operai». Della scelta dell’Unione avevamo dato conto su queste colonne nell’edizione di venerdì scorso, evidenziando l’importanza di una decisione che potrebbe assurgere a modello per il futuro. Ad Isca, nel corso della giornata, sono anche intervenuti i carabinieri di Isca, S. Andrea e Soverato ma è giunta anche la politica locale: il presidente dell’Unione, Luigi Aloisio (sindaco di San Sostene), e il sindaco di Isca, Pierfrancesco Mirarchi, che hanno dialogato con i lavoratori e raggiunto un accordo per sollecitare l’intervento delle istituzioni superiori. Dei buoni uffici, quelli svolti da Aloisio e Mirarchi, che hanno portato alla produzione di un documento e alla sospensione dell’occupazione. Nella missiva, Aloisio ha convocato un incontro nella sede dell’Unione «per discutere delle iniziative che gli enti interessati debbono assumere». La lettera è stata indirizzata al presidente della Regione e all’assessore regionale all’Ambiente, al presidente della Provincia e all’assessore all’Ambiente, al prefetto, ai sindaci dei centri dell’Unione e a quelli dei Poli di Catanzaro, Soverato, Sellia Marina e Soveria Simeri. «Prendiamo atto – hanno spiegato Aloisio e Mirarchi – che i lavoratori hanno dichiarato di non aver potuto interloquire con Regione, Provincia e prefettura per risolvere i loro problemi occupazionali e visto che l’Unione non è ancora titolare della depurazione dei suoi Comuni, è necessario assumere le decisioni del caso». «Da notare – evidenzia Mirarchi – che ci occupiamo di depurazione a gennaio». Ora, si nutrono aspettative dall’incontro di mercoledì ma «in assenza di segnali concreti – aggiunge Mirarchi – noi saremo dalla parte dei lavoratori, pronti a proteste eclatanti».
Gazzetta del Sud del 12 feb 2010 – Francesco Ranieri