Messina. Il sindaco, Renato Accorinti, in merito alla domanda di un incontro avanzata dal presidente del collegio dei maestri venerabili delle logge di Messina del Grande Oriente d”Italia, Luigi Raffa, ha evidenziato che “la ringrazio per la reiterata richiesta di incontro e comprendo il suo intervento in difesa di un affiliato a logge massoniche di cui lei presiede il collegio dei maestri venerabili. Non ho alcuna difficoltà a confrontarmi con chiunque, indipendentemente da fedi, appartenenze e convinzioni. Devo però precisare che nel leggere la sua lettera sul quotidiano Gazzetta del Sud rilevo una pericolosa asimmetria di valutazione. Alcune persone hanno espresso l’opinione che le ineleganti (nei modi e nella reiterazione, che evidenziano una volontà di persuasione dell’opinione pubblica) quanto inopportune (nelle sedi e nelle occasioni in cui sono state rese e ripetute) espressioni dell’avv. Celona potessero derivare dal fatto che lo stesso sia associato alla massoneria. Lei ritiene che in ciò si vieterebbe ai massoni perfino la libertà di parola ed evoca (in maniera paradossale quanto eccessiva e perniciosa) lo spettro del fascismo. Lei omette, tuttavia, di riferire che l’avv. Celona non ha espresso disaccordi con le mie opinioni (in materia, ad esempio, di pace o di definizione degli obiettivi collettivi), ma ha ripetutamente, pubblicamente ed in occasioni solenni tentato di associare la mia persona a generici e non definiti <poteri forti>. Non si tratta, ripeto, di divergenza di opinione, ma del tentativo ovviamente del tutto infondato, immotivato ed indimostrato di gettare discredito sulla mia persona, per la quale – prosegue Accorinti – parlano oltre quarant’anni di comportamenti e di coraggiosa esposizione civile in difesa di valori e fatti che a me apparivano coincidere con il bene pubblico e l’interesse collettivo. E ciò anche quando la mia azione civile avesse potuto contrastare proprio i <poteri forti> indicati dall’avv. Celona. È curioso che lei ritenga consentito costruire fantasiose dietrologie tendenti a delegittimare figure politiche con responsabilità istituzionali, mentre al tempo stesso considera minacciosa e intollerante l’opinione di chi pensa che questo tentativo possa essere connesso al mio mancato apprezzamento per la massoneria. La libertà di espressione e di critica ha forse un unico senso di marcia? Ha, peraltro, chiesto all’avv. Celona a quali <poteri forti> fa riferimento e su quali fatti basa le sue opinioni? Oppure gli appartenenti alla massoneria sono svincolati dalla necessità di portare motivi alle loro argomentazioni? Non credo risulti, negli annali delle inaugurazioni dell’anno giudiziario, che l’alto scranno della cattedra del Tribunale sia stato utilizzato per attaccare il Sindaco della città. Ancor più grave la sensazione che tale attacco venga effettuato nel tentativo di ottenere una specifica soluzione ad un annoso problema della città, certamente non imputabile alla giovane esperienza amministrativa della mia Giunta Municipale. Non potendomi esimere dal tentativo di ristabilire l’equilibrio dei fatti per evitare distorte percezioni dell’opinione pubblica, ribadisco che non è mia intenzione alimentare alcuna polemica e confermo – conclude Accorinti – la più ampia disponibilità a confrontarmi con chiunque ed a valutare senza pregiudizi le soluzioni concrete al problema posto. Devo anche riaffermare che, nell’assumere la piena responsabilità che compete al mio ruolo, cercherò anche in questo caso di agire nell’interesse della città, libero da ogni forma di pressione da chiunque promanante. Perché l’unica cosa che non posso tollerare è l’intolleranza”.