Firmata a Catania la dichirazione da parte di 28 comuni. Bianco, “Fare squadra per promuovere e valorizzare il territorio. Tra le prime iniziative un’importante presenza dei comuni siciliani Unesco a Italia Expo 2015”
“Partire dal territorio per mettere le basi dello sviluppo sostenibile del proprio patrimonio culturale, artistico e ambientale”. E’ la dichiarazione firmata, nel pomeriggio di oggi in una gremita Sala Bellini del Palazzo degli Elefanti, dai 28 comuni, i cui rappresentanti hanno sottoscritto il documento e il cui territorio è inserito nella World Heritage List, i siti UNESCO. L’obiettivo è quello di coordinare azioni di valorizzazione e promozione dei centri siciliani patrimonio dell’Umanità. A tenere a battesimo l’iniziativa, con il padrone di casa Enzo Bianco, erano presenti i rappresentanti di tutti i comuni interessati, e per le città capoluogo i sindaci Marco Zambuto (Agrigento) e Federico Piccitto (Ragusa) e gli assessori alla Cultura Francesco Giambrone (Palermo) e Alessio Lo Giudice (Siracusa), per l’Unesco il presidente nazionale Gianni Puglisi, il rappresentante del Ministro dei Beni Culturali Gianni Bonazzi e il direttore generale della Fondazione Unesco Sicilia Aurelio Angelini.
“La Sicilia – ha detto il sindaco Bianco – è la regione d’Europa con il maggior numero di siti dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. E’ essenziale fare squadra per promuovere e valorizzare un territorio che può costituire un volano di sviluppo dell’economia. E’ l’occasione per utilizzare i fondi la cui scadenza è stata prorogata al 31 dicembre 2015, proponendo progetti cantierabili già pronti e cominciando a lavorare, subito e tutti insieme, per avere la massima attenzione a Palermo come a Roma o a Bruxelles, in vista dell’accesso ai fondi europei 2014-2020”.
“Un plauso al sindaco Bianco e a tutti i sindaci presenti – ha sottolineato il presidente Puglisi – per l’importante iniziativa, promossa per la prima volta in Sicilia e, che io ricordi, anche in Italia. La Sicilia con la sua storia unica e i suoi siti straordinari può davvero costituire un’opportunità di sviluppo turistico, una vera e propria industria per rendere disponibili beni per tutti i tipi di turismo, con occasioni di lavoro per i giovani, una significativa crescita del Pil e un incremento infrastrutturale e di mobilità, anche sfruttando le possibilità, sinora ignorate, della Legge 77. Mi auguro che questo network esemplare diventi una buona pratica, che possa essere presa a modello anche in altre zone d’Italia. Il ‘rischio positivo’ è che diventi essa stessa, in quanto rete, patrimonio dell’Umanità”.
Anche Gianni Bonazzi del Mibac ha evidenziato che “In questa sfida lanciata dal sindaco Bianco e dagli altri primi cittadini, il Mibac è pronto a fare la sua parte, anche con la Legge Valore Cultura”.
Alla riunione hanno partecipato rappresentanti delle autorità cittadine, delle Soprintendenze, dei Distretti Turistici, dei Parchi Archeologici, delle Università, del mondo produttivo ed imprenditoriale, delle forze sociali, della Diocesi, delle Forze dell’Ordine, di altre istituzioni e associazioni e delle società di gestione aeroportuali e marittime.
“Abbiamo già individuato – ha evidenziato Bianco – anche la sede per il coordinamento. Inoltre, lavoreremo già da subito ad una delle prime iniziative, che sarà l’organizzazione congiunta della partecipazione a Italia Expo 2015 a Milano, al fine di garantire una importante presenza di tutti i siti siciliani Unesco”.
I siti siciliani della World Heritage List sono: i tre Parchi -Valle dei Templi, Villa romana del Casale ed Etna-, il Distretto del Val di Noto, quello delle Eolie e quello di Siracusa-Pantalica e, tra i beni immateriali, i Pupi siciliani e la Dieta Mediterranea.