Nel decorso mese di dicembre, nell’ambito di un piano straordinario predisposto dal Sig. Questore di Reggio Calabria, Guido LONGO, di intensificazione dei controlli del territorio, finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio in vista dell’approssimarsi delle festività di fine anno, quest’Ufficio aveva potenziato l’attenzione, peraltro già alta, verso gli obiettivi sensibili anche per una maggiore tutela dei loro frequentatori, nonché aveva accresciuto i controlli mirati nei riguardi di soggetti abitualmente dediti a reati di natura predatoria.
In questo contesto operativo, nella serata del 20 dicembre u.s., personale della Squadra Mobile-Sezione “Falchi”, collaborato da personale dell’ U.P.G.S.P., ha tratto in arresto in flagranza di reato di tentata rapina aggravata V. Consolato,1987, pluripregiudicato.
In particolare, verso le ore 19.00, nella centralissima Via Messina, V. Consolato ed un complice ancora non identificato, fingendo di dovere procedere alla consegna di prodotti di rosticceria, si introducevano nell’abitazione della vittima, C.P. cl’53, disabile. Mentre il complice, armato di pistola, bloccava la badante rumena, il V. Consolato si portava direttamente nella camera da letto ove era ubicata una cassaforte. Dopo vani tentativi di aprirla, il malvivente che minacciava la badante iniziava ad usarle violenza, percuotendola con la canna della pistola ed intimandole di consegnare le chiavi, con esito negativo. A quel punto, i due si dirigevano verso C.P., che si trovava nella attigua stanza da bagno seduto sulla sua sedia a rotelle, aggredendolo, dopo averne bloccato i movimenti e tappato la bocca per soffocarne le urla. Persa di vista la badante, quest’ultima iniziava ad urlare portandosi fuori dall’abitazione per richiamare l’attenzione dei vicini che, resisi immediatamente conto di quanto stesse accadendo, repentinamente allertavano le Forze dell’Ordine. I due rapinatori, pertanto, desistevano dal loro intento criminoso e si davano alla fuga immediata.
Sul posto si portava personale della Sez.“Falchi” che prontamente raccoglieva le dettagliate descrizioni fornite dalle vittime ed acquisiva le immagini dai sistemi di video sorveglianza di attigui esercizi commerciali, che si rivelavano da subito utili ai fini del proseguo delle indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica.
Un conseguente confronto, eseguito da personale di quest’Ufficio, con i rispettivi cartellini foto-segnaletici in possesso del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, consentiva l’esatta identificazione del solo V. Consolato. Lo stesso veniva, altresì, riconosciuto dalle vittime cui veniva posto in visione un apposito album fotografico, contenente le effigi di diversi pregiudicati per reati contro il patrimonio.
In conseguenza di quanto sopra, alle successive ore 19.30, il personale della Sezione “Falchi” si portava presso l’abitazione di V. Consolato, traendolo in arresto per il delitto di concorso in tentata rapina a mano armata, con l’aggravante di avere profittato della minorata difesa fisica di una delle vittime. Durante la perquisizione veniva sequestrato un giubbotto di colore nero che, stante le descrizioni fornite e le immagini acquisite, corrispondeva a quello indossato durante l’episodio delittuoso, il che trovava conferma anche nel successivo riconoscimento operato dalle vittime.
V. Consolato, dopo gli accertamenti di rito, veniva tradotto presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’A.G.
Le indagini proseguivano per addivenire all’identificazione anche del complice e l’obiettivo è stato raggiunto.
Infatti, nella mattinata odierna, personale di questa Squadra Mobile, a conclusione di una mirata attività di indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare di collocamento in comunità ministeriale nr.1/2014 RGNR e nr.1/2014 R.G. GIP, emessa in data 9 gennaio u.s. dal GIP presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria,nei confronti di A.P., minorenne, incensurato, perché resosi responsabile, in concorso con V. Consolato, già tratto in arresto in flagranza di reato, del delitto di tentata rapina a mano armata, aggravata anche dall’avere profittato della minorata diesa fisica di una delle vittime, in quanto disabile.
Si rappresenta che, sulla base della dettagliata descrizione fisica dei due complici fornita dalla denunciante, nel proseguo delle indagini a quest’ultima venivano poste in visione ulteriori foto segnaletiche riproducenti le effigi di diversi pregiudicati per reati contro il patrimonio, compatibili con le caratteristiche fisico somatiche minuziosamente rese in sede di denuncia. La successiva individuazione fotografica e la comparazione con i rispettivi cartellini foto-segnaletici consentiva l’esatta identificazione anche del complice della tentata rapina.
Nello specifico, la denunciante riconosceva l’indagato minorenne nel rapinatore che materialmente deteneva e portava un’arma comune da sparo, minacciandola e percuotendola al fine di perpetrare il delitto, non riuscendo nell’intento per la pronta reazione di una delle vittime. Il minore, dopo gli accertamenti di rito, è stato collocato presso la Comunità Ministeriale di Catanzaro.