Comincia questa sera nella piazza. Spirito Santo il festival canoro etnico,il “Satriantella festival” che, per quattro giorni e serate, terrà viva l’attenzione degli appassionati provenienti da ogni parte della Regione. Sarà una quattro giorni intensa e con tanta gente, che già da qualche giorno non aveva mancato di prenotare negli agriturismo di Satriano centro e della zona. Lo spettacolo avrà inizio alle 18 con stage di danze del sud e si terranno anche corsi di strumenti gratuiti. Poi alle 22 la piazza sarà occupata da “zona Briganti” e, a seguire, dai “Marasà” che con le loro musiche accattivanti allieteranno i numerosi presenti. Naturalmente per tutta la serata in piazza e dintorni saranno attivi punti ristoro con degustazione della gastronomia locale. Domenica la giornata si é sdoppiata. La mattinata nella pineta, a cinque chilometri dal centro abitato, per la festa della montagna organizzata dalla Pro-Loco che ha riservato per tutti la classica pasta e fagioli e patate e peperoni fritti preparati nella stessa area pic-nic della località montana satrianese. E nel seguito della giornata la “turba” festaiola, dalle 18 in poi, si è trasferita nel centro storico dove la “Consulta delle associazioni” e il Comune avevano organizzato la “festa dell’incontro”. In piazza a sciamare sono stati non solo i residenti stabili ma anche gli emigranti, specialmente i lavoratori che “svernano” in Svizzera o in Germania e che puntuali sono tornati in massa per godersi tra i compaesani il periodo di riposo imposto dalle aziende elvetiche e tedesche. E a sera tutti intorno al palco della piazza dove la storica e rinomata associazione culturale-musicale di Satriano “I Canterini dell’Ancinale” hanno intrattenuto gli spettatori iniziando con una vivace “Calabrisella” dedicata proprio a tutti gli emigranti presenti e anche a quelli che, per ragioni varie, hanno rinviato la loro presenza a Satriano per il periodo di Natale. Naturalmente per tutti loro, e a nome di Satriano, ha parlato il sindaco Michele Drosi, con un caloroso saluto e tributo alla loro operosità e al loro affettuoso legame con il luogo natio.

Gazzetta del Sud

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