“ La città di Catanzaro si dimostra essere tra gli ultimi posti nazionali nell’annuale rapporto Ecosistema Urbano giunto alla ventesima edizione e pubblicato nei giorni scorsi dal quotidiano economico finanziario “Sole24ore”. Il risultato è chiaramente impietoso e ci posizione con il 30,87%, al terzultimo posto tra i capoluoghi di provincia di media entità ed addirittura all’ultimo posto tra i capoluoghi “storici” nella nostra Regione.
Ad affermarlo Corrado Didonna, Presidente circolo”Il Rinnovamento”- Catanzaro.
L’annuale rapporto redatto da Legambiente è la fotografia di tanti indici di vivibilità (qualità dell’aria, consumi idrici ed elettrici, isole pedonali e verde cittadino)che inseriti nel contesto del contesto urbano, indicano più o meno la qualità della vita dei cittadini in un dato contesto.
E’ da sottolineare che i dati rilevati sono attribuibili all’anno scorso, ma sono un chiaro campanello d’allarme a cui è necessario dare risposte immediate. Catanzaro, seppur sia dotata di stazioni di rilevamento della qualità dell’aria non è stata in grado di fornire di dati relativi alle polveri sottili presenti (PM10,ozono e biossido di azoto) e non solo, risulta essere l’ultimo capoluogo calabrese nella capacità di depurazione delle acque fognarie e reflue. Leggendo i dati si note che il catanzarese ha una forte propensione al consumo delle risorse idriche domestiche (224,3 litri/ab) con una capacità di dispersione della rete idrica comunale che raggiunge addirittura al 46% in totale.
La classifica purtroppo ci riserva altri tristi primati locali e nazionali come ad esempio le isole pedonali (solo il 0,02 mq per abitante) mancanza che però viene in parte compensata con una massiccia presenza di verde pubblico fruibile pari a 35,11 mq/ab e che addirittura ci pone all’avanguardia in ambito nazionale occupando il quarto posto in assoluto nella graduatoria.
Male anzi malissimo invece , è il dato sulle fonti energetiche rinnovabili che pone la città di Catanzaro tra gli ultimi posti in assoluto con risultati approssimativi e molto vicini allo 0% sia come teleriscaldamento, che sul solare termico e sul fotovoltaico, segno che non esistono politiche specifiche in tal senso , in una regione che vivere al centro del Mediterraneo!
Capitolo a parte è che merita un profondo approfondimento da parte dell’Amministrazione comunale sono i dati sull’ Eco-management che pone il capoluogo di regione all’ultimo posto assoluto in tutte le classifiche di merito con un indice pari a 0.
La città di Catanzaro a fronte di una tassazione alle stelle della Tares non può e deve trascurare tutte quelle cose che costituiscono l’Eco-management come le fonti rinnovabili da istallare sugli edifici comunali o l’utilizzo di automezzi ecologici ed infine all’impiego di materiali di facile reperimento come la carta da riciclare o prodotti ecocompatibili, che a quanto parte gli uffici comunali non conosco benché minimamente e che consentirebbero a fronte di investimenti di ottenere grossi risparmi di spesa corrente e di bilancio oltre che fornire una migliore qualità alla vita ai propri cittadini che solo un ecosistema urbano ad alti livelli può garantire.
Corrado Didonna – Presidente circolo”Il Rinnovamento”- Catanzaro