Tecniche e metodi illustrati a Messina durante il congresso di chirurgia dell’obeso e dell’obesità. Presente anche Luigi Angrisani, presidente della Federazione Internazionale per la Chirurgia dell’obesità (IFSO). Si è aperto con un pensiero alle vittime di Lampedusa oggi al palazzo dei Congressi dell’AOU G. Martino, il congresso di chirurgia dell’obeso e dell’obesità.
Un tema delicato e dal forte impatto sociale, in cui il binomio obesità-chirurgia si fa sempre più stretto.
I dati emersi durante l’incontro scientifico, presieduto dal prof. Giuseppe Navarra, mostrano come vi sia un numero crescente di obesi, in Italia e anche in Sicilia, dove ogni anno circa 300/350 ricorrono alla chirurgia per dimagrire.
Gli interventi di “bariatrica”, c
osì si chiamano, consentono ai pazienti affetti da obesità patologica di dimagrire, incidendo in modo determinante per ridurre le patologie associate, quali diabete e ipertensione. Una strada che, tuttavia, va intrapresa solo nel caso in cui non si riesca ad ottenere tale risultato percorrendo l’iter classico, ma più giusto, cioè quello contraddistinto da una dieta sana e da una attività sportiva quotidiana.
«Un intervento di questo tipo – ha sottolineato il prof. Giuseppe Navarra, presidente del congresso – non deve essere inteso come ultima spiaggia per coloro che non riescono in nessun modo a dimagrire e nemmeno una scialuppa di salvataggio per coloro che cercano una scorciatoia per poter continuare a mangiare non ingrassando».
Al convegno erano presenti anche il presidente della Federazione Internazionale per la Chirurgia dell’obesità (IFSO), prof. Luigi Angrisani, il presidente onorario, prof. Nicola Scopinaro e il Presidente della (SICOB) Società Italiana di chirurgia dell’obesità, Marcello Lucchese.
Due gli obiettivi fondamentali posti durante l’incontro: da un lato quello di analizzare le potenzialità e i metodi oggi più utilizzati nell’ambito della chirurgia bariatrica; dall’altro quello di focalizzare al tempo stesso l’attenzione su tutti quegli interventi di chirurgia generale (dall’ernioplastica, alla colecistectomia ad altri) che vengono ormai con frequenza eseguiti su soggetti obesi e di fronte ai quali i professionisti del settore devono essere sempre più aggiornati.
Da qui la scelta di dedicare una sessione specifica proprio a questo tema, fornendo strumenti e metodi per gestire tutte quelle complicanze che sempre più spesso i professionisti si trovano a dover fronteggiare durante un intervento, o anche al pronto soccorso.
Una chirurgia che non può che essere inquadrata in un’ottica multidisciplinare, con più medici che prendono in carico il paziente. La maggior parte degli interventi (dal posizionamento del pallone intragastrico, al bendaggio gastrico, bypass gastrico, sleeve gastrectomy, divisione bilio-pancreatica) sono realizzati per via laparoscopica . Ad eseguirli al policlinico di Messina, già dalla fine del 2004, è una équipe che comprende diversi specialisti: dal diabetologo, al gastroenterologo-endoscopista, al chirurgo, all’anestesista, al radiologo, fino al pneuomologo, al chirurgo plastico e all’endocrinologo.
Tutte le indagini epidemiologiche concordano nell’evidenziare come l’obesità incrementi, in modo significativo, la morbilità e la mortalità.
Vi sono, infatti, una serie di malattie per le quali è stato dimostrato uno stretto rapporto con l’obesità. Tra queste le più importanti e frequenti sono: il diabete mellito di tipo II, l’ipercolesterolemia, l’ipertrigliceridemia, l’ipertensione arteriosa, le vasculopatie, le cardiopatie, le pneumopatie, le artropatie e la calcolosi della colecisti