mensa-scolasticaIn merito alle dichiarazioni del Segretario generale della CGIL, Lillo Oceano, sulla chiusura del servizio di mensa scolastica, su un’autogestione che sancirebbe disuguaglianze sociali ed economiche oltreché la mancata omogeneità dei pasti o financo sul rischio di fare cassa sul futuro dei bambini, l’assessore alla Pubblica istruzione, Patrizia Panarello ha precisato che “si tratta di dichiarazioni che non rispondono alla realtà dei fatti. E’ nostra precisa intenzione infatti far partire il servizio di refezione scolastica come è stato fatto fino all’anno scorso, si aspetta solo l’approvazione del bilancio, dopo di che si procederà ad avviare l’iter per l’affidamento del servizio. Ribadiamo che questo comporterà necessariamente una rimodulazione dei costi del servizio di refezione scolastica essendo il Comune in pre-dissesto ed avendo pertanto l’obbligo di legge del rientro del 36 per cento della spesa. Nel frattempo, dato che passeranno alcuni mesi necessari per l’espletamento di tutte le procedure previste per legge, e dato che questa Amministrazione ha a cuore l’interesse dei bambini e delle famiglie che nell’attesa subirebbero un disagio, sta suggerendo ai Dirigenti scolastici di provvedere ad attuare un progetto temporaneo di autogestione della mensa. In base all’autonomia i Dirigenti scolastici possono infatti scegliere di avviare il servizio di refezione scolastica singolarmente o in rete con altre scuole, sempre dipendentemente dal numero dei bambini, dalle esigenze dei genitori e degli insegnanti coinvolti nel tempo pieno. Questa attività non si configura in alcun modo come l’avallamento di un meccanismo di iniquità sociale, al contrario si deve intendere come risposta pratica alle richieste che vengono dal territorio in un momento di grave crisi economica per il Comune di Messina. Né le fasce più deboli, né le scuole saranno lasciate da sole dal momento che l’Amministrazione, come più volte ribadito, intende sostenerle attraverso un contributo economico per la gestione di quello che di fatto si configura come tempo pieno. Non sarà certo la mensa scolastica gestita dai dirigenti e con il contributo dei genitori a configurare scuole di serie A o di serie B. Queste sono accuse infondate, così come è scorretto parlare di compressione della voce di spesa, dato che non risponde a verità. Attualmente stiamo parlando con i diversi dirigenti che già si stanno attivando per sapere il numero degli alunni che intendono quest’anno usufruire del servizio di refezione scolastica, e già sembra siano pronti i primi menù da sottoporre all’attenzione della Medicina scolastica e delle Commissioni operative in ciascuna scuola, il tutto nel rispetto delle prescrizioni di legge, delle diete consigliate e delle esigenze di qualità di un servizio considerato all’unanimità necessario”.

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