Contrordine: la soia non c’entra. Così come era già successo per il cetriolo, anche per i germogli di soia si profila un’assoluzione. I primi test di laboratorio in Germania hanno decretato che non siano loro i responsabili del batterio killer che ha portato alla grave epidemia di e.coli nel Paese. A riferirlo sono state fonti ufficiali sulla base delle analisi condotte su 23 dei 40 campioni sequestrati nell’azienda del villaggio di Bienenbuettel. La ricerca della fonte dell’epidemia che ha colpito la Germania e altri Paesi europei causando almeno 22 morti, secondo quanto ha riferito il ministro dell’Agricoltura della Bassa Sassonia, si sta dimostrando «molto difficile». Le indagini delle autorità tuttavia continuano.

 

I MINISTRI UE – Nel frattempo, è stato deciso che i ministri europei dell’Agricoltura e della Sicurezza alimentare si riuniscano martedì alle 14 a Lussemburgo. Sono stati convocati anche i commissari europei all’Agricoltura, Dacian Ciolos, e alla Sanità, John Dalli. Esamineranno la situazione dal punto di vista del mercato (delle verdure), ma anche della sicurezza alimentare», ha sottolineato un portavoce della Ue. La data del 17 giugno era stata indicata in un primo tempo per questa riunione straordinaria che è stata così anticipata.

 

FAZIO: «SITUAZIONI LOCALI» - Prima ancora che fossero noti i risultati dei primi test sulla soia, il ministro italiano ella salute Ferruccio Fazio aveva invitato a indagare non tanto su «singoli vegetali» quanto su più ampie situazioni. Per il ministro della Salute, le analisi alla ricerca delle origini dell’epidemia di Escherichia Coli 0104:H4 dovrebbero concentrarsi più «sulle situazioni locali», ovvero sui punti critici e sui processi attraverso cui avviene la contaminazione degli alimenti, che non «sui singoli vegetali», indicati di volta in volta, anche a torto, come «colpevoli». Per Fazio occorre puntare l’attenzione proprio sulle situazioni locali di produzione ma anche di confezionamento. Secondo il ministro, la contaminazione potrebbe essere avvenuta anche in modo «trasversale», visto che «sono stati accusati prima i cetrioli, poi i pomodori e ora i germogli di soia». Gli spagnoli, intanto, continuano ad accusare i tedeschi di aver provocato enormi danni alla propria agricoltura, con le accuse infondate verso i cetrioli iberici, e denunciano anche un evidente malfunzionamento del sistema europeo di allerta rapido.

Fonte: corriere.it

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