Un’amministrazione comunale in letargo che si risveglia solo «cinque giorni l’anno con il Borgo in fiore» e che, spesso, mortifica il ruolo dei consiglieri di minoranza impedendo loro di espletare il mandato: è lo sfogo del consigliere di opposizione Domenico Cirillo, che da settimane attende il rilascio di copia del regolamento del civico consesso e gli atti dell’ultima seduta del consiglio comunale dell’aprile scorso. Documentazione richiesta con domanda protocollata il 22 aprile e ripresentata, scrive Cirillo, «dopo il trascorrere dei termini consentiti dalla legge, dal regolamento e dallo statuto comunale”, il 19 maggio scorso. «A tutt’oggi – continua Cirillo – nessuna risposta è pervenuta». Una richiesta avanzata all’indomani della seduta lampo del Consiglio convocato dal sindaco Mario Rocco Clemeno la sera di giovedì santo alle 19 e con 18 punti all’ordine del giorno. Nonostante Cirillo avesse chiesto di posticipare di mezz’ora l’orario di inizio, per un ritardo dovuto a motivi di famiglia, il sindaco, sovvertendo una consuetudine consolidata da decenni (secondo la quale, viene concessa un’ora di tolleranza ai ritardatari e più volte utilizzata dalla stessa maggioranza), ha aperto la seduta alle 19,11 concludendola alle 19,23. In pochi minuti e con i soli voti della maggioranza sono stati approvati il bilancio di previsione 2011, il pluriennale, il Programma triennale, argomenti che, in genere, richiedono lunghe discussioni. «È la dimostrazione del fallimento totale di un’amministrazione pressoché assente, disinteressata anche nei confronti delle frazioni», e che tra «le tante negligenze» annovera, per l’esponente dell’opposizione, la «quasi assenza di convocazioni di consigli comunali. Sarà mia cura informare le istituzioni preposte nonché il prefetto del grave e increscioso episodio».
Gazzetta del Sud