Questa mattina conferenza per presentare i dati ottenuti dalle “indagini” svolta dal sindacato che svelano le insufficiente condizioni di sicurezza negli istituti cittadini. Uno sguardo anche ai tagli al personale, Pistorino (Fp Cgil): “Nell’anno 2011/2012 a Messina 530 unità in meno” Il problema della sicurezza negli edifici scolastici della città, messa a repentaglio dai tagli della Riforma Gelmini, tornano al centro della conferenza indetta dalla Fp Cgil, che questa mattina nel saloncino di via Peculio Frumentario, dove si è parlato anche dei risvolti occupazionali sul personale scolastico. Secondo le proiezioni del sindacato, nell’anno scolastico 2011/2012 la provincia di Messina perderà altre 530 unità di personale tra docenti e ATA, secondo una prassi che vede maggiormente colpite le regioni del mezzogiorno rispetto a quelle del nord. “Tagliare docenti significa ridurre le classi e, per converso, aumentare il numero di studenti, finendo così ben al oltre i parametri ministeriali sulla sicurezza nelle scuole”, spiega la segretaria generale della FLC Messina Graziamaria Pistorino. Proprio su questo aspetto Flc e Cgil hanno realizzato un Monitoraggio inedito sulle scuole messinesi, prendendo a campione alcuni istituti rappresentativi e valutando sia gli Standard minimi di superficie per alunno (per garantire condizioni igienico-sanitarie e di funzionalità scolastica) stabilito per Decreto dal Ministero della Pubblica Istruzione nel 1975, sia quello numerico delle 26 persone (25 alunni + 1 docente) per classe individuato come misura di prevenzione nel caso di incendi del Ministero dell’Interno. Standard minimi di superficie: – scuola dell’infanzia – mq/alunno 1,80 – scuola primaria – mq/alunno 1,80 – scuola secondaria 1° grado – mq/alunno 1,80 – scuola secondaria 2° grado – mq/alunno 1,96 Nel liceo Scientifico Seguenza, per esempio, su 59 classi totali appena 4 rispettano i parametri relativi alla superficie per alunno, passando da classi con un minimo di 20 mq2 di superficie – dove non si potrebbero prevedere più di 11 alunni- e con una media di alunni per classe che supera quota 27. Al liceoArchimede gli alunni sono 1257 distribuiti in 49 aule, in particolare le seconde raggiungono il rapporto di 28,00 al./cl., sulle 49 considerate, solo 3 rispettano i parametri di legge. All’Istituto tecnico nautico Caio Duilio le cose vanno leggermente meglio, infatti la media è pari a quasi 24 al./cl., ma con punte di 26 al/cl. nelle quinte e sopra i 25 al./cl nelle prime. Su 34 classi solo 14 sono adeguate alla normativa. Alla scuola media Mazzini composta da 494 alunni suddivisi in 21 aule, la media supera i 23,5 al./cl., sulle 21 solo 9 sono adeguate ai parametri di sicurezza, ma ad aggravare la situazione di rischio sono le cinque aule ed il laboratorio seminterrati, per le quali alcune uscite sono inadeguate e raggiungono cortili chiusi anziché le più vicine aree di raccolta. “Il taglio ministeriale degli organici della scuola aumenta il numero di studenti per classe oltre a rendere ancora una volta evidente la forte penalizzazione del nostro territorio. Le regioni del Sud, infatti, con oltre il 40% dei tagli che si realizzerà in Campania, Puglia, Sicilia e Calabria (3.728 posti in meno rispetto agli 8.959 dell’intero territorio nazionale) sono le più colpite. Riduzioni per la Sicilia pari a 1.217 unità che per Messina si tradurranno in un taglio di 308 docenti, a cui, secondo i nostri calcoli, si aggiungeranno 222 unità di personale ATA”, spiega Pistorino che sottolinea: “In conclusione a Messina in tre anni abbiamo avuto 2026 posti in meno: 1364 Docenti e 662 Personale ATA. Quante classi accorpate e quanto personale di assistenza in meno?” Per la FLC Cgil, la principale conseguenza delle riduzione del personale docente comporta un aumento del numero degli alunni per classe, mentre la riduzione di personale ATA, in particolare di Collaboratori Scolastici ed Assistenti Tecnici comporta una diminuita possibilità di vigilanza dei minori all’interno delle nostre scuole e quindi la limitazione dell’effettivo supporto al deflusso e alla messa in sicurezza degli impianti in caso di calamità. “Queste riduzioni operate a seguito della L.133/08 ricadono su un territorio che, all’interno della nostra stessa regione, è già fortemente disagiato e carente dal punto di vista delle strutture e dei servizi di supporto (trasporti, mensa, edilizia scolastica)- osserva Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina-. Basti solo ricordare che la percentuale media di spesa dei comuni per istruzione è a livello nazionale pari al 10%, in Sicilia pari al 7,3% mentre per Messina raggiungiamo appena il 4,7%”. La Cgil e la Flc sottolineano come questo meccanismo comporterà un inevitabile peggioramento della qualità dell’istruzione e del diritto allo studio, “Ci preme mettere in evidenza come i tre fattori sopra evidenziati: aumento del numero degli alunni per classe, diminuita possibilità di vigilanza dei minori e le carenze di strutture e servizi, soprattutto dell’edilizia scolastica, producono una pericolosa confluenza di elementi che rischia di mettere a serio rischio la sicurezza nelle scuole di Messina” aggiunge Pistorino. Cgil e Flc ricordano che anche Lega Ambiente nel suo rapporto “Graduatoria ecosistema 2011 città capoluogo” ovvero la graduatoria delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado secondo il livello di qualità dell’edilizia scolastica mette Messina al posto 81 su 82 e nella “Graduatoria delle scuole superiori dei comuni capoluogo di provincia secondo il livello di qualità nell’edilizia scolastica” al posto 50 su 50.
Tempostretto.it