Il Magna Graecia film festival omaggia il grande attore, autore e regista catanzarese Pino Michienzi con la proiezione di “Pino Michienzi. Frammenti di parole. Ritmi d’uomo” di Luca Maria Michienzi. Il decimo Magna Graecia film festival renderà omaggio alla figura dell’attore, autore e regista Pino Michienzi. E lo farà nel corso della sua quinta serata, mercoledì 31 luglio alle 21.30, prima della proiezione del film in concorso “Viva l’Italia”, di Massimiliano Bruno, con la proiezione del video “Pino Michienzi. Frammenti di parole. Ritmi d’uomo” di Luca Maria Michienzi. Lo ha voluto fortemente il direttore artistico nonché ideatore del Festival, Gianvito Casadonte che ha invitato proprio la compagnia fondata da Pino Michienzi, Teatro del Carro, a realizzare l’omaggio al grande catanzarese, scomparso prematuramente due anni fa.
“E’ molto difficile trovare il modo giusto per ricordare Pino Michienzi. E’ troppo presto per abituarsi alla sua assenza”, ha avuto modo di affermare il figlio di Pino, Luca, che oggi dirige il Teatro del Carro insieme alla madre Anna Maria De Luca, compagna di vita e di scena di Pino. “E’ spaventosamente complicato – ha detto – immaginare di non potere più far vibrare la nostra anima attraverso la sua meravigliosa voce. Quella voce fatta di consolatori incanti, sorprendenti toni, cangianti colori, armoniose dissonanze, stupefacenti contrappunti, che, come il canto del cigno, riusciva ad affascinare tutti quanti si trovassero ad ascoltare i mille e più racconti intrecciati alla sua esistenza di artista, interessato più alla favola della vita che alla vita stessa. Dono questo che ha saputo modellare con minuzioso e incessante studio della parola scritta trasformandola poeticamente in parola viva. Dono che ha voluto condividere e regalare a chiunque lo abbia incontrato nella platea di un teatro o nella quotidianità della vita privata”.
Così, attraverso una raccolta di materiali video dell’archivio della Compagnia Teatro del Carro, Luca Maria Michienzi cerca di ricostruire in sintesi un percorso di vita che si identifica con l’arte. Nel video frutto del lungo lavoro, che verrà proiettato mercoledì, è lo stesso Pino a raccontare il suo approccio al Teatro quando a metà degli anni settanta iniziò a calcare le scene con una compagnia “di piedi scalzi” per poi arrivare nel corso del tempo a dotarsi di “un Carro” per potere raccontare la sua Calabria e quella dei suoi grandi autori letterari, diventando su tutto il territorio nazionale la più autorevole voce di Alvaro, Répaci, Costabile, Argiroffi, Curcio, Calogero. E così questo breve documentario segna tre momenti essenziali del Teatro di Pino: la poetica , che lo vede interpretare la Lettera al figlio di Corrado Alvaro, suo modello etico e letterario, che in questo scritto privato diventa manifesto civile e politico e mostra tutta l’attualità delle riflessioni dell’amato Alvaro; la lingua calabrese, attraverso un breve stralcio dello spettacolo Malamura (elaborazione in lingua calabrese della Fedra di Seneca e di Racine), intesa come poesia e ricerca di forma e sostanza che la rendono linguaggio universale, mai spostandola sulla facile scia della farsa e della buffoneria; l’espressione, cioè il gusto dell’arte attoriale dell’interpretazione e della raffinatezza del dire, del recitare, che si ritrova nella visione di Crucifige, ultima produzione del Teatro del Carro che lo ha visto drammaturgo, regista, attore. Destino vuole che Michienzi abbia iniziato il suo percorso in Teatro da amatoriale proprio con una Passione, una “Pigghjata”, e abbia concluso da professionista con “Crucifige”.
“La raccolta di questi materiali filmati – ha concluso Luca Maria Michienzi – non può che essere un piccolo e artigianale tentativo per ricordarci di quanto siamo stati fortunati ad applaudirlo e siamo diventati più ricchi amando la sua infinita arte”.