Proseguono sul litorale del basso Jonio soveratese le ricerche di Maria Pelaia, la commerciante 42enne di Serra San Bruno scomparsa mercoledì scorso. A far concentrare le ricerche in quest’area è stato il ritrovamento della sua autovettura, una Fiat Punto, sul lungomare di Davoli: una scoperta fatta domenica scorsa dagli stessi familiari della donna, che a Davoli si recava spesso per varie commissioni. Ieri mattina, dunque, le operazioni di ricerca sono state condotte sul territorio davolese e sulla spiaggia tra Soverato e S. Andrea, dai carabinieri della Compagnia di Soverato e della stazione di Davoli, dagli uomini della capitaneria di Porto soveratese e dalle unità cinofile messe a disposizione dal gruppo di protezione civile “Edelweiss” di Soverato. Tutti, assieme a familiari e ad amici della Pelaia, hanno setacciato per l’intera mattinata la vasta area. Della donna nessuna traccia ma in mezzo ad alcune canne, nei pressi della foce del torrente Ancinale, è stata trovata una penna a sfera con stampigliata la pubblicità di un esercizio commerciale di Spadola, un piccolo centro vicino a Serra San Bruno. Secondo i familiari potrebbe trattarsi di un oggetto appartenente a Maria Pelaia, della quale domenica scorsa il fratello aveva ritrovato un cappello sulla spiaggia. La preoccupazione della famiglia è apparsa molto elevata, non solo perché le ultime tracce della loro congiunta sembrano perdersi nei pressi del mare ma anche perché, nella stessa giornata di mercoledì scorso – quando la donna è stata vista per l’ultima volta a Serra San Bruno – proprio nel tratto di mare davolese alcuni testimoni hanno scorto nel mare in tempesta quello che è parso loro un cadavere in balia del moto ondoso. La forte corrente di quel giorno ha poi finito per allontanare rapidamente il cadavere, trascinandolo verso nord e facendolo svanire nel nulla. La famiglia, ora, pur temendo per la sorte della propria congiunta, non intende comunque demordere e prosegue con speranza l’attività di ricerca.
Gazzetta del Sud – Francesco Ranieri