polizia32Messina. Operazione Refriger. La Squadra Mobile arresta 4 esponenti del clan Mangialupi per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e di armi. Nel pomeriggio di ieri la Squadra Mobile ha dato esecuzione ad un’Ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere nei confronti di quattro soggetti, di cui n°2 in atto detenuti, in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, di far parte di un’associazione finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti e per la detenzione di numerose armi.

 Il G.I.P. presso il locale Tribunale, Dott. Massimiliano Micali, in parziale accoglimento della richiesta formulata dal Sost. Proc. della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, Dott. Fabio D’Anna, con O.C.C. n°878/2013 RGNR – n°2715/2013 RGGIP del 24.06.2013, avanzata nei confronti di n°8 soggetti, ha disposto l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di:

 1. Turiano Francesco, alias Nino Testa, nato a Messina il 04/10/1984 ed ivi residente. Già sorvegliato Speciale della P.S. con obbligo di soggiorno. In atto detenuto.

2. Coppolino Pietro nato a Messina l’8/12/1983 ed ivi residente.

3. Paone Eugenio, nato a Perth (Australia) il 17/05/1969 e residente a Messina. In atto detenuto.

4. Parisi Domenico, nato a Messina il 25/07/1988 ed ivi residente.

 L’odierno provvedimento cautelare scaturisce dalla complessa attività d’indagine, svolta dalla Sezione Criminalità Organizzata, compendiata nell’Informativa depositata in data 19.04.2013, che questa Squadra Mobile ha depositato presso la locale Procura Distrettuale Antimafia, nell’ambito del procedimento penale in oggetto, a carico di n°9 soggetti.

 L’indagine ha consentito di accertare l’esistenza e l’operatività di un’associazione, il cui ruolo di dirigente ed organizzatore era rivestito da Turiano Francesco, con numerosi precedenti penali di natura associativa, da tempo operante in questo Rione Mangialupi, finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti fra quelli previsti dell’art. 73 drp 309/90, segnatamente consistenti in condotte di vendita, cessione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti di tipo eroina, cocaina e marijuana. Con l’aggravante di essere l’associazione armata.

 Ai quattro arrestati è stata contestata, infatti, l’appartenenza alla suddetta associazione, mentre solo al TURIANO e al COPPOLINO sono stati contestati alcuni capi d’imputazione riguardante la violazione della normativa sulle armi, per aver detenuto e portato in luogo pubblico armi di vario genere, fra cui una mitraglietta, alcune anche con matricola abrasa e munizioni di vario calibro.

 Le indagini hanno avuto avvio a seguito del sequestro effettuato, in data 07.02.2013, in località Acqualadroni, di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti del tipo eroina e cocaina, armi e munizioni. In particolare, abilmente occultate ad una profondità di circa 40 cm, in un tratto di spiaggia collocato a ridosso del muro che delimita la passeggiata del lungomare, all’interno di un bidone di plastica per alimenti e di un borsone si trovavano custoditi una pistola mitragliatrice, due pistole semiautomatiche, tre pistole a tamburo, circa duemila munizioni di vario calibro, nonché 15,684 Kg di sostanza stupefacente del tipo eroina e 1,112 Kg del tipo cocaina.

 Tale attività faceva seguito ad ulteriori sequestri di armi a carico di ignoti effettuati nel Rione Mangialupi, il più importante dei quali è da ritenersi quello effettuato in data 14.01.2013, allorquando, all’esito di un’attività info-investigativa, si è proceduto al sequestro di un vero e proprio arsenale costituito da una pistola mitragliatrice, tre pistole semiautomatiche di vario calibro, due revolver, una penna pistola di fattura artigianale un fucile automatico cal. 12 modello BREDA, un panetto di tritolo del tipo militare del peso complessivo di gr. 492,3 ed un cilindretto della medesima sostanza del peso complessivo di gr. 44,8, un migliaio di munizioni anche da guerra, un kg. di polvere da sparo, nonché oltre due kilogrammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana.

 Le indagini sono state condotte con attività tipiche tradizionali, quali appostamenti, pedinamenti ed osservazioni, integrate dall’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, che hanno consentito di acquisire fondamentali riscontri probatori, mediante i descritti sequestri e le dichiarazioni di soggetti coinvolti a pieno titolo nelle attività illecite dell’associazione.

 A tal proposito particolare rilievo va dato al contributo fornito da uno degli indagati, soprannominato “Refriger” dal TURIANO, da cui il nome dell’operazione, costretto a sottostare alle continue e pressanti richieste di quest’ultimo di occultare per suo conto armi e droga da consegnare all’occorrenza agli altri sodali del gruppo.

 In occasione dell’esecuzione della misura cautelare sono state, altresì, eseguite delle perquisizioni domiciliari così come disposto dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia che ha, peraltro, emesso contestuale avviso di garanzia nei confronti di tutti e sette gli indagati.

 

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