La mia mancata partecipazione alla ultima seduta della Giunta Provinciale, svoltasi lo stesso giorno in cui tale organo di gestione scadeva, nasce dalla considerazione che determinati argomenti necessitassero di approfondimenti, e pertanto potevano benissimo essere oggetto di valutazione da parte della gestione commissariale.
Così come non ho partecipato, per altre considerazioni, alle riunioni della Giunta che si sono tenute nel così detto periodo di campagna elettorale. Anche perché ho cercato di svolgere il ruolo di amministratore (che mi è stato affidato cinque anni fa non certo su indicazione di partito, ma quale coordinatore di un qualificato gruppo di lavoro che aveva elaborato il programma del Presidente) muovendomi secondo quella che Max Weber definiva “etica della responsabilità”, che a dire il vero, è scarsamente riscontrabile oggi in chi svolge ruoli di responsabilità gestionale pubblica.
Seguendo tale criterio ho guardato nella mia azione all’interesse esclusivo del territorio senza indulgere a logiche di appartenenza,privilegiando l’aspetto “istituzionale” a quello politico amministrativo.
E pur avendo evidenziato più volte negli ultimi tempi, le differenti valutazioni rispetto a certe scelte, non ho lasciato l’incarico perché intendevo portare a compimento una serie di importanti iniziative quali: gli adempimenti propedeutici alla costituzione delle S.R.R. per la gestione dei rifiuti, il Piano di Sviluppo Economico e Sociale, il Progetto Marchio D’Area, la Rete degli Stretti per l’Area dello Stretto, su cui, a dire il vero, non sto riscontrando la dovuta attenzione da parte dei candidati a Sindaco della città, il Piano di Coordinamento Territoriale e le iniziative assunte quale componente del Comitato Portuale.
Né credo mi si possa accusare di incoerenza politica, in quanto dal mese di Ottobre dello scorso anno avevo esplicitato (così come è mio costume, alla luce del sole) la mia presa di distanza da un formazione politica che continua ad identificarsi nei destini del suo “ Leader Maximo”, concorrendo così alla cristallizzazione del sistema politico nazionale, ed indirizzando quindi, durante le varie occasioni elettorali, il mio consenso verso soggetti politici e civici che non portassero la dicitura “Berlusconi Presidente”.