Dopo la sottoscrizione del protocollo di intesa sulla Rete Esi (European Straits Initiative) – nota come Rete degli Stretti – da parte delle Province di Messina e Reggio Calabria, come nuova prospettiva di opportunità per l’elaborazione condivisa di una strategia di sviluppo sostenibile dell’Area dello Stretto, si procederà alla costituzione di un comitato operativo territoriale che dovrà supportare le pubbliche amministrazioni.
Tale comitato avrà un ruolo strategico in quanto avrà lo scopo di inserire la specificità dell’Area dello Stretto nella riprogrammazione dei fondi strutturali europei 2014-2020, inquadrando tale Area Vasta nel contesto delle politiche comunitarie e nazionali.
Detto comitato vedrà la partecipazione di rappresentanti di istituzioni, enti e associazioni di categorie e sociali cittadine e di altri stakeholder che hanno partecipato a un foro istituito nei mesi scorsi. E dovrà elaborare, in sinergia con quello istituito dalla Provincia di Reggio Calabria, un documento di indirizzo sugli strumenti innovativi di governance locale sullo sviluppo economico sostenibile, sulla gestione dei trasporti, della mobilità e della logistica nell’Area dello Stretto, sulla protezione dell’ambiente e sul dialogo interculturale e il turismo, che dovrà essere inviato all’Esi e all’Autorità di Programmazione dei fondi strutturali.
Per l’assessore della Provincia di Messina Michele Bisignano, che ha firmato il protocollo d’intesa, l’obiettivo prioritario della rete ESI, che riguarda precipuamente il territorio, a prescindere dalle rimodulazioni dei vari enti di governance, è quello di ottenere il riconoscimento dell’identità “Distretto europeo” nell’ambito delle politiche comunitarie in occasione della riprogrammazione dei fondi strutturali per il periodo 2014-2020. Essa costituisce l’ultima possibilità di reperimento dei fondi per il territorio medesimo in quanto facente parte dell’Obiettivo 1 quale area depressa. Inoltre per Bisignano “tale prospettiva di sviluppo strategico di Area vasta per la città di Messina e il suo hinterland costituisce una scelta obbligata per non subire un’ulteriore marginalizzazione derivante dalla perdita del ruolo di città Capoluogo di Provincia e dalla costituzione dei cosiddetti Liberi Consorzi, recentemente deliberata dall’Ars”.