Messina. “Daremo centralità agli ultimi, alla cultura, alla dignità di tutti, e alle istituzioni come fondamento dei diritti. Diritti e non favori, con Centri culturali in tutti i villaggi a costo zero. Ė in atto una rivoluzione culturale”, ha dichiarato Renato Accorinti, che ha annunciato che, da Sindaco, chiederà all’Unesco di riconoscere lo Stretto di Messina come patrimonio dell’umanità.
“Ė il momento. Cambiamo Messina dal basso”. Con questo slogan, e progetto di una città diversa, nel segno della qualità della vita e di uno sviluppo armonico del territorio, venerdì 24 maggio, presso la nuova sede in via XXIV Maggio n. 16, Renato Accorinti ha presentato il suo programma per la città di Messina, costruito con la cittadinanza, la squadra degli assessori e i candidati della lista “Renato Accorinti Sindaco”. L’incontro è stato moderato dal giornalista Marco Olivieri. In primo piano un’altra idea di città e l’obiettivo di “abbandonare – come ha sottolineato l’assessore designato al Bilancio e allo Sviluppo economico Guido Signorino – la logica della mega progettazione a favore di piccole, significative opere che creino nuova economia a sostegno della salvaguardia del territorio e della sicurezza abitativa”. La lista “Renato Accorinti Sindaco”, inoltre, è una lista civica composta da 38 personalità figlie di differenti culture, pronte a unirsi e a operare una forte sintesi culturale per aiutare Messina a risollevarsi dalla crisi profonda che l’attraversa.
Con il candidato, i cinque assessori designati, nel segno della competenza: l’economista Guido Signorino al Bilancio e allo Sviluppo economico (con particolare attenzione alla Green Economy); il docente universitario, espressione anche del mondo del sociale, Antonino Mantineo alle Politiche giovanili e alle Politiche sociali; il dottor Sergio Todesco, Direttore del Parco Archeologico dei Nebrodi Occidentali, alla Cultura e all’Istruzione; l’ambientalista e professore Daniele Ialacqua all’Ambiente e alla Sostenibilità urbana (Rifiuti, Energia, Verde, Nuovi stili di vita, Politiche per il benessere degli animali); la ricercatrice universitaria Patrizia Panarello alle Reti Solidali e all’Autogestione dei beni comuni (con riferimento alla Coesione territoriale, alla Partecipazione e Valutazione dell’azione amministrativa). Tra i punti programmatici, grande attenzione agli interventi a supporto del lavoro e delle imprese, ai settori e progetti strategici per lo sviluppo economico della città, al potenziamento di turismo e trasporti, a un’idea di edilizia lontana dalla cementificazione e nel segno della sicurezza dei territori, a energia, verde, cultura e strategia “Rifiuti zero”. Un’altra idea di città, insomma, più armonica e legata allo sviluppo sostenibile, grazie a un programma costruito assieme alla cittadinanza, confrontandosi e scambiando le idee con un metodo innovativo per la città di Messina.
Per l’assessore designato alle Politiche giovanili e Politiche sociali, Antonino Mantineo, occorre lavorare per “una comunità solidale a misura di bambino, anziano, disabile, ridando centralità ai quartieri, con spazi di socializzazione in tutti i villaggi e utilizzando a fini sociali i beni confiscati ai corrotti. Piena attuazione allo Statuto comunale, uso socialmente responsabile dei beni comuni, sostegno al lavoro anche attraverso la collaborazione con la finanza etica”, tra i suoi punti programmatici. A sua volta, per l’assessore designato a Cultura e Istruzione, Sergio Todesco, bisogna promuovere un progetto basato su “memoria, orgoglio di appartenenza, senso identitario, ricucendo la frattura tra cittadini e beni comuni e ponendo in essere circuiti virtuosi di sviluppo”. Tra le molte idee, un Museo Comunale delle Machine Festive (Vara e Giganti) e un Museo Comunale del Mare e dello Stretto.
Molti gli elementi programmatici qualificanti che riguardano anche gli assessorati assegnati a Daniele Ialacqua (Ambiente e Sostenibilità urbana) e a Patrizia Panarello (Reti Solidali e Autogestione dei beni comuni), presenti nell’ampio programma consegnato alla stampa, in coerenza con l’idea che “Un’altra città è possibile”, superando il disastro amministrativo, economico, sociale e civile di questi anni.
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