Messina. “Bisogna restituire ai cittadini gli spazi pubblici all’insegna della legalità, promuovendo momenti di partecipazione attiva territoriale anche nei villaggi. Parliamo di piazze, ville comunali, impianti sportivi, parcheggi”. Così interviene Pierluigi Parisi, Componente del Coordinamento cittadino del PDL e si rivolge al candidato sindaco del PDL, Enzo Garofalo e ai co-coordinatori provinciali Germanà e Mancuso. Il giovane politico 30enne si fa portavoce della gente comune, dei lavoratori e della generazione che rappresenta con esigenze di socialità, crescita culturale e socio-economica. “La riappropriazione delle aree comunali – afferma Parisi – è un punto di partenza per intraprendere un piano di valorizzazione dei villaggi. Recuperare questi luoghi, spesso degradati e lasciati alla noncuranza amministrativa, vuol dire rivitalizzare un intero quartiere. Laddove gli spazi non esistono, bisogna realizzarli dando la priorità ai centri di aggregazione per i ragazzi e per la terza età”.
Parisi chiede ai vertici del PDL di intercettare imprenditori per adottare spazi pubblici. Non con il sistema clientelare ma facendo girare l’economia attraverso uno scambio di servizi. “Sarà necessario – prosegue il candidato del PDL – creare sinergia con il Comune per modificare il regolamento del suolo pubblico. Non solo. Gli istituti scolastici e le parrocchie potrebbero mettere a disposizione i propri spazi e le competenze volontarie come quelle degli anziani”. In un simile momento di crisi economica, bisogna reinventarsi e trovare nuove competenze. “I ragazzi vanno formati da giovanissimi – aggiunge Parisi –. E’ auspicabile che possano trovarsi pronti alle opportunità lavorative che si presenteranno loro. Si recuperino quei vecchi mestieri che stanno scomparendo e che davano dignitoso reddito a tanti modesti artigiani e operai, creando chance e indicando un percorso occupazionale alle varie generazioni. Avviare progetti e laboratori in orari extrascolastici ma all’interno degli stessi locali (quindi senza spese aggiuntive) dove i ragazzi possano imparare a tutti gli effetti un mestiere e dove anche gli adulti, magari disoccupati, possano trovare inserimento.”
E i movimenti culturali nei villaggi vanno scartati sull’altare di piccole iniziative festive e patronali. In una città che si rispetti non possono mancare i momenti culturali, visti come intrattenimento e conoscenza. Tantomeno in un villaggio. “Gli operatori culturali devono riunirsi ad unico tavolo – propone Parisi – per produrre un circuito ramificato su tutto il territorio. Non deve lavorare solo un’unica associazione. Ci vuole un secco No alla politica clientelare. Va tracciata la strada per un qualificato coinvolgimento di addetti del settore, in grado di presentare una programmazione semestrale che verrà pubblicata con giusto anticipo sul sito del Comune. Qui, scatta l’Operazione trasparenza.”
“Occorre organizzare spettacoli non solo nei teatri o teatrini – precisa l’esponente del PDL – ma anche nelle piazze. I villaggi devono essere valvole di sfogo a tutto campo per i residenti e non. Si punti agli spazi all’aperto che, nella nostra città, sono fruibili per lunghi periodi dell’anno”. “Si pensi all’ex Sea Flight a Capo Peloro o al lungomare di Santa Margherita – conclude. Esempi di spazi che potrebbero essere dedicati alla cultura realizzando non solo concerti, ma anche mostre, portando artisti di strada e dando vita a laboratori d’arte, uniti alla passione per l’ambiente e per il territorio. Da qui parta un canale coinvolgente di scambi culturali con altre città della Sicilia e d’Italia”.