carabinieri212223Nella mattinata odierna i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, nei comuni di Marina di Gioiosa Jonica, Corniglio (PR), Chiari (BS) e San Giorgio Lucano (MT), nell’ambito di indagine che vede indagate 44 persone, hanno tratto in arresto i membri di un’associazione per delinquere finalizzata alle truffe, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Locri.

L’indagine prende il via alla fine del 2010, quando, a seguito di diversi sequestri di tagliandi assicurativi falsi, la denuncia di innumerevoli truffe e l’attività informativa svolta dalle Stazioni dipendenti, in particolar modo quelle di Marina di Gioiosa Jonica e Caulonia Marina, si rendeva evidente che in questo territorio e principalmente nel comune di Marina di Gioiosa Jonica, era presente un gruppo di persone dedite alle truffe.

Le stesse venivano compiute seguendo un collaudato modus operandi:

veniva contattato un potenziale offerente attraverso siti di annunci, il venditore veniva “agganciato” dai truffatori che lo inducevano a convincersi della bontà dell’operazione, fino alla conclusione dell’affare con la consegna del bene, spesso portato al domicilio dei presunti acquirenti. All’atto della consegna del bene, spesso nel fine settimana, gli acquirenti pagavano con un assegno che, solo dopo alcuni giorni, poteva essere controllato dall’ignaro venditore/truffato, riscontrando che si trattava di un documento contraffatto.

Oltre agli assegni venivano contraffatti i documenti d’identità ed una molteplicità di altri documenti. Infatti, a seguito di mirate perquisizioni, presso l’abitazione di uno degli indagati, veniva sequestrato un computer portatile all’interno del quale si acquisivano files contenenti varia documentazione contraffatta: carte d’identità, contrassegni assicurativi, assegni bancari, timbri di comuni, certificati anagrafici, estratti del casellario giudiziale.

Venivano analizzate nr. 103 truffe perpetrate nel periodo 2010-2012, sull’intero territorio nazionale, riscontrando svariati collegamenti tra le stesse, derivanti dal ripetuto impiego del materiale contraffatto.

Venivano identificati gli autori delle truffe e, dopo attenta analisi effettuata da parte dei Militari della Compagnia di Roccella Jonica, si evidenziava che i soggetti coinvolti erano tutti legati dall’utilizzo e reimpiego del materiale contraffatto. Il risultato dell’attività investigativa veniva comunicato alla Procura della Repubblica di Locri guidata dal Procuratore Luigi D’Alessio, ed il P.M. titolare del procedimento, la Dott.ssa Rosanna Sgueglia, esaminati gli atti e ritenuta sussistente l’ipotesi di un’associazione finalizzata alle truffe, nel novembre 2012 depositava la richiesta di emissione di O.C.C.:

“per il delitto p. e p dell’art. 416 co. 1 comma 3 e comma 4 c.p. perché si associavano tra loro e con altre persone in corso d’identificazione, allo scopo di commettere una serie di indeterminati delitti contro il patrimonio anche mediante contraffazione di titoli di credito (assegni) e di documenti d’identità nonché ottenendo illeciti profitti per l’ammontare di oltre 2.000.000 euro (due milioni di euro) circa dandosi all’uopo una stabile organizzazione con suddivisione di compiti”

Nell’ambito dell’attività, che ha visto coinvolti oltre 100 Comandi Arma, sono state riunite oltre 100 truffe, commesse in Marina di Gioiosa Jonica e su tutto il territorio nazionale. Sono state effettuate diverse decine di perquisizioni che hanno permesso di sequestrare vario materiale probatorio: computer, sim card, assegni e documenti d’identità contraffatti. Proprio nel corso di una perquisizione veniva sequestrato un computer all’interno del quale si rinveniva corposa documentazione contraffatta: assegni, contrassegni assicurativi, carte d’identità, timbri di vari comuni della Provincia di Reggio Calabria, certificati anagrafici, certificati del casellario giudiziale, statini paga, cedole paga INAIL, che dava conferma dell’esistenza di una “regia” dell’associazione.

Oggetto delle truffe erano beni di diversa natura, tra cui: un cucciolo di bulldog, tre bovini, 4 cavalli, un trono, diverse VW Golf e Tuareg, diverse Audi Q7, BMW X5, escavatori, trattori, veicoli commerciali, attrezzatura da magazzino, moto da cross, moto da strada. (valore complessivo oltre 2 milioni di euro).

Gli arrestati sono stati ristretti agli arresti domiciliari, Tranne uno per cui  è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

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