rosa maria delli quadri 1L’Università delle Generazioni di Badolato (Catanzaro) intende segnalare a tutti, in particolare a coloro che amano i viaggi e alle genti meridionali (specialmente agli operatori turistici e ai cultori delle storie regionali e locali) un libro meritevole della massima attenzione, appena pubblicato dall’Editore Guida di Napoli: “Nel Sud romantico. Diplomatici e viaggiatori inglesi alla scoperta del Mezzogiorno borbonico”. L’autrice è Rosa Maria Delli Quadri, giovane docente in “Storia del Mediterraneo moderno” all’Università Orientale di Napoli, dove collabora come cultrice della materia alla cattedra di “Storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo” e “Storia moderna” del prof. Luigi Mascilli Migliorini, con vasta bibliografia e sempre più vasta ed importante esperienza internazionale tanto da farne “regina” del Mediterraneo. Il periodo analizzato è quello compreso tra il 1816 e il 1840, quando, al termine dello “tsunami” napoleonico, il Regno delle Due Sicilie ritornava alla normalità borbonica beneficiando dell’amicizia e delle simpatie interessate di alcune potenze europee, prima di tutte dell’Inghilterra. Inghilterra che, poi, nel 1860 voltò le spalle al re di Napoli favorendo la conquista del Sud da parte dei Savoia. E questo libro riesce utile anche per capire come si arriva, piano piano, a tale tristissimo epilogo per il Sud, insinuando nel lettore il dubbio che (ci è sembrato di capire) nessun viaggio è “innocente” dal momento che conoscere un qualsiasi territorio (fosse anche per turismo) può, alla fine, agevolare azioni “ostili” proprio contro quel popolo tanto “innocentemente” scrutato.

copertina_sud_romantico_2012Così, il percorso effettuato dalla professoressa Delli Quadri ci porta a considerare innanzi tutto il “Sud immaginato” tra mito, realtà e stereotipo specialmente dai viaggiatori dell’arcinoto “Gran Tour” quando, dalla fine del Cinquecento agli inizi dell’Ottocento, non c’è intellettuale europeo che non cerchi di rivivere l’epopea omerica e magno-greca, romana e rinascimentale per le strade d’Italia, privilegiando quelle meridionali. C’è tutta una ricchissima letteratura ed editoria a riguardo, tanto che si potrebbe parlare di una vera e propria prima “rivoluzione turistica” di tipo aristocratico cui seguirà, a distanza di tempo, la seconda “rivoluzione turistica” (questa volta popolare o di “massa”) quale ognuno di noi ha vissuto e continua a vivere, più o meno, anche in giro per il mondo, magari mancando di visitare proprio il nostro territorio di pertinenza lasciandolo, paradossalmente, alla conoscenza degli stranieri!

E gli stranieri ci hanno sempre studiato bene (a volte persino meglio di noi stessi), nel corso dei secoli, anche per un ritorno politico-economico e, alla lunga, anche militare, facendo intendere che interessava loro soltanto l’arte e la cultura, altresì illudendoci e lusingandoci, allora come adesso, persino per le squisitezze della nostra eno-gastronomia (abbinata al mandolino!) pur di farci percepire come simpatici e benvenuti coloro che ci “onoravano” della loro presenza. Italiani esterofili, sempre! Ma mai sospettando che tale esterofilia si paga in tanti modi, non ultima la subalternità generalizzata, lasciandoci l’Italietta contraddittoria ed autolesionista che è sempre tanto piaciuta ai vari conquistatori palesi ed occulti del “Bel Paese”. Questo ed altro c’è dei dispacci diplomatici e dei viaggiatori tanto “disincantati” quanto “turisti-spie” di potenze straniere, specialmente quando si trattava di seguire le turbolenze di un’Italia e, in particolare, di un Mezzogiorno sempre caratterizzati, entrambi, da malcontento rivoluzionario, misto a indifferenza, fatalismo o addirittura assenza al proprio destino, però ben pilotato da altri. Un Sud stabilmente in balia di altri. Sud romantico quanto tragico, quindi, che Rosa Maria Delli Quadri svela in tutti i suoi contenuti concreti dentro una verità storica, sociologica ed antropologica tale che ci possiamo spiegare pure la tremenda crisi attuale, che affonda nei secoli precedenti e altrettanto strutturale e senza vie di uscite se non quel “galleggiamento” mediterraneo così rassegnato da sembrare ormai definitivo.

L’Università delle Generazioni caldeggia la lettura della monografia della professoressa Delli Quadri proprio per andare nel più profondo delle nostre radici di “pseudo-popolo” nonostante avremmo tutte le premesse e le basi per esserlo più di tanti altri e alla grande. “Nel Sud romantico” è un libro che dovrebbe essere studiato da tutti in Italia e all’estero e, in particolare, nelle scuole superiori e nelle università del nostro meridione (specialmente dalla classi dirigenti) e non soltanto perché ricorrono numerosissimi nomi e riferimenti alle nostre località (consigliato, quindi, a tutte le Pro Loco ed Uffici Turistici territoriali), ma soprattutto per cercare di ritrovare i valori di vera rinascita e dignità per un Sud finora troppo massacrato. Ovviamente l’appello alla lettura e allo studio di questo testo-base è rivolto, prima di tutti, alle nuove generazioni, le quali, utilizzando una mentalità multimediale e globalizzata, dovrebbero avere più possibilità di rendere la propria Terra degna di stare al mondo facendone rispettare da tutti la dignità passata presente e futura!

 Scritto da Domenico Lanciano

 

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