mare_mossoDanni per gli imprenditori balneari di Caulonia. È bastata la mareggiata, peraltro non particolarmente violenta – niente a che vedere, per intendersi, con quelle invernali – che imperversa dalla notte di giovedì su tutto il litorale jonico, per avere ragione di una ventina di metri di spiaggia. Gli operatori turistici, per evitare danni maggiori, si son dati da fare per mettere in salvo ombrelloni, sdraio e quant’altro in uso ai bagnanti. Una stagione turistica non proprio ottimale quella che ci si sta lascando alle spalle. A Caulonia infatti, già era iniziata a luglio inoltrato, dato che doveva essere ultimato il contestato secondo segmento del muro paraonde, a protezione dei resti del lungomare, quasi interamente cancellato dai marosi di due anni addietro. Ora… si è conclusa in anticipo, con grande disappunto di decine di bagnanti che in qualche lido avevano ancora in uso ombrelloni e sdraio con prenotazioni sino al 15 settembre. La mareggiata, sia pur insolita in questo periodo, ha messo a nudo anche le magagne della cosiddetta “bonifica” della spiaggia. In prossimità di qualche stabilimento balneare sono infatti affiorati voluminosi blocchi di cemento armato, con dentro abbondanti resti di ferro arrugginito: quel che rimane del lungomare distrutto, frettolosamente sepolto dalle ruspe sotto la sabbia, invece di essere distrutto. E la chiamavano estate…

Gazzetta del Sud del 4.9.2010 – Armando Scuteri

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