Partecipazione. Multidisciplinarietà. Condivisione. Di tutto ciò ha bisogno il servizio di assistenza domiciliare integrata in favore di anziani non autosufficienti e disabili gravi che ha coinvolto nella programmazione il comune di Catanzaro – come ente capofila – e 31 comuni ricadenti nel distretto socio – sanitario di Catanzaro e Catanzaro Lido, l’Azienda Sanitaria Provinciale ed il Terzo Settore. Di tutto questo si è discusso ieri, giovedì 21 marzo nella sala consiliare di palazzo de Nobili nel corso del convegno sul tema: “L’assistenza domiciliare integrata nell’ambito sociale di Catanzaro”.
I lavori sono stati introdotti dalle relazioni del dott Cesare Nisticò del dipartimento Politiche Sociali della Regione, del dott. Euplio Roccia del direttore Distretto Catanzaro, dal dott. Maurizio Rocca del direttore Distretto Catanzaro Lido, dalla dott.ssa Loredana Calascibetta del settore servizi sociali del Comune , mentre la vicepresidente consorzio “PrivatAssistenza”,dr.ssa Rossana Panarello, ha illustrato i risultati conseguiti, le nuove modalità organizzative e prospettive dell’assistenza domiciliare del e per il Territorio. Le conclusioni sono state affidate all’assessore ai servizi sociali di palazzo de Nobili, avv. Caterina Salerno, il coordinamento dei lavori al dott Antonino Ferraiolo dirigente assessorato servizi sociali Il servizio – la cui realizzazione è rimessa al “Consorzio PrivatAssistenza”, vincitore della gara di appalto – si avvale del fondo regionale destinato all’area della non autosufficienza, pari ad un milione e 250mila euro, e potrà essere erogato a domicilio a favore di 130 anziani e 79 disabili. Le persone che ne hanno fatto richiesta, però, sono molte di più, come ha
tenuto a precisare Loredana Calascibetta, in rappresentanza del settore delle Politiche Sociali del Comune di Catanzaro, durante la presentazione del servizio,presente anche il presidente del Consiglio comunale Ivan Cardamone.
L’importanza di un intervento del genere, che “PrivatAssistenza” ha assicurato anche negli anni passati– come ha tenuto a precisare la vicepresidente Rossana Panarello – è del resto sotto gli occhi di tutti. La “deospedalizzazione” ed il mantenimento della persona con disabilità o non più autosufficiente nel proprio contesto domiciliare e familiare è la finalità che ispira l’intera programmazione, alla quale il Comune aveva già messo mano con la sigla di un protocollo d’intesa con l’Asp sin dal 2009.
Ora, però, i tempi sono maturi per un’offerta integrata di servizi socio-sanitari che prenda in considerazione la ricaduta positiva che un servizio del genere ha sul territorio, e che non può prescindere – a detta di Cesare Nisticò del Dipartimento regionale delle Politiche Sociali – dall’enorme apporto fornito dal Terzo Settore. Il ricovero negli ospedali e nelle strutture socio-sanitarie per gli over 65 non più autosufficienti ed i disabili gravi – ha proseguito Vincenzo Minici dell’Asp di Catanzaro – può essere infatti scongiurato dalla presenza dei volontari e degli operatori sociali che consentono agli assistiti di ricevere le prestazioni a casa, con tutti i vantaggi dal punto di vista del miglioramento complessivo della qualità della vita che ne conseguono.
Di programmazione “contestualizzata” ai bisogni del territorio ha parlato anche Maurizio Rocca, direttore del distretto di Catanzaro Lido dell’Asp, specificando inoltre come l’assistenza domiciliare integrata volta ad evitare l’emarginazione sociale degli anziani e dei disabili, e ad averne cura all’interno della propria abitazione, sia in netta conformità alla legge quadro 328/00, in cui il concetto di mera assistenza è superato a vantaggio di una “protezione sociale attiva” quale “luogo di prevenzione e promozione dell’inserimento della persona nella società attraverso la valorizzazione delle sue capacità, e non solo di rimozione delle cause di disagio”.