Saranno i Carabinieri a stabilire cosa sia successo giovedì mattina in una sala parto del Policlinico. Quello che ha scritto in una denuncia, il marito di una partoriente, ha dell’incredibile ed ora è al vaglio degli inquirenti. Secondo quanto dichiarato ai Carabinieri della stazione di Gazzi dal marito della puerpera Matteo Molonia, 37 anni (nella foto), la moglie Laura Salpietro, 30 anni, sarebbe rimasta in attesa di partorire il suo primo figlio mentre davanti a lei due ginecologi si picchiavano di santa ragione. Insulti, schiaffi e spinte che hanno creato un trambusto ed una confusione indegni di un ospedale. Il risultato di tutto questo caos è presto detto. La puerpera è stata vittima di una emorragia, le hanno asportato l’utero ed ora è ricoverata in prognosi riservata. Le sue condizioni per fortuna stanno lentamente migliorando ed oggi ha ripreso conoscenza. Tutte da verificare, invece, le condizioni del neonato ricoverato in Terapia Intensiva Neonatale, anche lui in prognosi riservata dopo due arresti cardiaci. I medici dovranno accertare se abbia subito dei danni cerebrali. Il padre, intanto, ha già raccontato tutto ai Carabinieri che hanno avvisato il sostituto procuratore di turno Francesca Rende. Ora toccherà ai Carabinieri ricostruire cosa sia accaduto in quelle frenetiche ore. La donna, messinese di 30 anni, giovedì mattina è entrata in sala parto. Con lei il suo ginecologo che l’ha seguita durante tutta la gravidanza e che avrebbe dovuto aiutarla a partorire. Ma in pochi minuti è successo, secondo quanto indicato nella denuncia dal marito, ciò che nessuno poteva prevedere. Un medico si scaglia verbalmente contro il ginecologo urlando come un ossesso. Nella denuncia viene anche riportata la frase integrale che il medico avrebbe pronunciato: “Tu non sei nessuno, fino a quando ci sono io, non ti puoi permettere di operare nessuno senza il mio consenso”. Quindi dalle minacce arrivano alle mani, lo prende per il collo e lo sbatte al muro. Il ginecologo si alza in piedi si sfoga sferrando un pugno contro una vetrata che va in frantumi. L’uomo si ferisce alla mano sinistra, grondante di sangue. Intanto la donna attende di partorire mentre altri medici ed infermieri tentano di riportare la calma. Il bambino non è ancora nato ed il tracciato cardiaco mostra un preoccupante abbassamento della frequenza cardiaca. I medici decidono di effettuare il taglio cesareo per tentare di salvare il bambino che nasce alle 9 in punto. Al papà i medici dicono che è tutto a posto, che moglie e figli stanno bene ma alle 10,50 il ginecologo di famiglia lo avverte che le condizioni della moglie sono peggiorate per via di una copiosa emorragia. Viene operata d’urgenza per l’asportazione dell’utero. Intanto il neonato viene trasferito in Terapia Intensiva. Il papà si rende conto che la situazione sta precipitando e telefona ai Carabinieri che dopo un po’ si recano al Policlinico. I Militari sentono i due medici protagonisti della lite, i colleghi e quanti hanno assistito al diverbio. Tutto ciò è quanto ha indicato il marito della donna nella sua dettagliata denuncia. Toccherà ora agli investigatori ricostruire l’intera vicenda e trovare i responsabili di una storia che rischia di finire tragicamente.
Fonte: Tempostretto.it – Foto di Nino Sturiale