Il Centro di Medicina del Viaggiatore e delle Migrazioni dell’ASP di Catanzaro è diventato il punto di riferimento nazionale per quanto riguarda il controllo e la sorveglianza delle malattie infettive nei Centri di accoglienza per immigrati. Il Centro di Medicina del Viaggiatore e delle Migrazione dell’Asp, che ha sede nell’area del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, ha infatti presentato a Roma, alla presenza dei referenti del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, in un convegno organizzato da Agenas, il modello messo a punto dell’Asp catanzarese e che rappresenta uno degli obiettivi previsti nel Progetto CCM-Agenas sul tema della Salute nella popolazione immigrata e il monitoraggio da parte dei Sistemi Sanitari Regionali.

Alla manifestazione romana ha partecipato il direttore generale dell’ASP Dott. Gerardo Mancuso, il quale ha introdotto i lavori mettendo in evidenza gli sforzi profusi dall’Azienda in tema di politiche per l’immigrazione nonostante il periodo di ristrettezze economiche in cui versa la Sanità. La Dott.ssa Morandi, Referente del Progetto per conto di Agenas, ha presentato l’iniziativa mettendo in risalto gli aspetti attuali ed emergenti della problematica relativa alla tutela della salute degli immigrati, puntando l’attenzione sugli aspetti economici che impongono strategie efficaci per garantire a tutti gli stranieri l’assistenza sanitaria, e cercando inoltre di auspicare procedure uniformi su tutto il territorio nazionale e sistemi organizzativi validi, finalizzati ad ottenere anche un’utilità in termini di risparmio.

Gli operatori del Centro di Medicina del Viaggiatore e delle Migrazioni, il Dott. Lorenzo Surace e l’Infermiera Angela Latella, nelle loro relazioni, hanno messo in risalto gli obiettivi del progetto, l’insieme delle attività progettuali finalizzate al controllo delle malattie infettive nei Centri di identificazione ed espulsione della Regione Calabria e le buone pratiche finalizzate all’integrazione degli immigrati spesso ostacolata dalle barriere linguistiche e dalla scarsa conoscenza delle normative che tutelano la salute dei cittadini stranieri.

Le relazioni tenute dal Dott. De Filippis Operatore dello SPRAR, e dal Prof. Carlo Torti Direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive del Policlinico Universitario di Germaneto, hanno affrontato rispettivamente gli aspetti della prevenzione, e della diagnostica e terapia delle malattie infettive ad elevato impatto sociale quali Epatiti, AIDS, Tubercolosi, Malaria e Malattie Sessualmente Trasmesse.

L’insorgenza di tali malattie risulta spesso correlata ad una serie di fattori quali il sovraffollamento, le condizioni igienico-sanitarie precarie, la promiscuità e l’assistenza sanitaria carente, a cui si aggiunge il fatto che alcune delle suddette malattie sono endemiche nei Pasi di provenienza dei cittadini stranieri.

Quindi il Modello predisposto dal Centro di Medicina del Viaggiatore e delle Migrazioni, peraltro molto apprezzato dai presenti alla manifestazione, costituisce un valido strumento da adottare nelle varie realtà italiane per l’ottimizzazione delle prestazioni sanitarie all’interno dei Centri di accoglienza per l’immigrazione, e tale prospettiva è stata anche auspicata dal Ministro della Salute Prof. Renato Balduzzi il quale, non potendo presenziare ai lavori per impegni istituzionali, ha fatto pervenire un video-messaggio in cui, plaudendo all’iniziativa, ha espressamente avanzato la richiesta di voler conoscere nel dettaglio, attraverso i suoi referenti presenti alla manifestazione, il prodotto finale realizzato dal Centro di Medicina del Viaggiatore e delle Migrazioni.

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