Filt, Fit e Uilt: “Il problema sarà soprattutto come si intende risolvere la questione della trasformazione societaria”. Alligo ancora una volta lascia la sedia di Commissario Straordinario dell’ATM. Certo bisognerà vedere se anche questa volta le sue dimissioni saranno o meno respinte, ma è indubbio che questa scelta è un dovuto atto di chiarezza.
Nessuno mette in discussione le sue qualità professionali, ma l’incredibile rapporto che ancora permane, tra il Comune di Messina e la sua società partecipata, non poteva risparmiare chi al contempo era costretto ad indossare tutte e due le giacche.
Alligo è arrivato all’ATM perché le norme vigenti vietavano, e vietano ancor oggi, di definire nuovi contratti con personale esterno all’amministrazione, ma è sotto gli occhi di tutti che dal luglio del 2011 è servito come foglia di fico, sia per l’amministrazione che per il consiglio comunale.
Sia ben chiaro, non spettava al Segretario Generale del Comune assumere quelle decisioni che sono da sempre di esclusiva pertinenza dei due organi di Palazzo Zanca, ma proprio per questo il compito di Alligo era ormai inutile, così come inutili si sono rivelati alla fine tutti i precedenti commissariamenti e presidenze.
Ci si è limitati a nominare vertici aziendali senza chiarire come si mantiene quella azienda e, soprattutto, come si garantisce il servizio, così come la stessa mano ha provveduto a nominare gli altri organi statutari, disconoscendone poi l’operato, ma al tempo stesso guardandosi bene dal sostituirli.
Il problema non è tanto chi adesso andrà a gestire l’ATM, ma soprattutto come si intende risolvere la questione della trasformazione societaria, delle risorse e dei rapporti tra comune e partecipata, e poiché sarebbe ridicolo e dispendioso ripristinare in queste condizioni un presidente, che per essere tale dovrebbe avere anche un c.d.a., Croce si attenga ai profili di professionalità per la nuova nomina ma, prima, proceda speditamente sul tutto il resto, avviando quel confronto già concordato.