Mentre prosegue il presidio degli ex lavoratori Triscele davanti allo stabilimento di via Bonino, il segretario generale della Flai Messina interviene con una nota sottolineando come l’unica strada ormai rimasta per cercare di salvare posti di lavoro, professionalità e un’impresa storica del territorio messinese sia ormai solo quella di trovare investitori diversi dai Faranda attraverso un impegno diretto del Governo regionale.
“Per responsabilità della famiglia Faranda dobbiamo dolorosamente prendere atto che non c’è alcun futuro per l’attuale azienda Triscele e quindi di avvio della Cassa integrazione straordinaria per i 41 lavoratori con l’obiettivo di tornare in produzione ma solo un percorso di licenziamento e di mobilità a partire dal 2 gennaio 2013.
Dopo continue lotte portate avanti negli ultimi due anni, mirate ad evitare la triste odierna situazione, comunque è da qui che oggi bisogna ripartire con un solo obiettivo possibile: costruire un diversa fase della vertenza Triscele cercando nuovi soggetti disposti a investire in un settore in crescita, quello della birra, avvalendosi dell’esperienza e della professionalità di questi 41 lavoratori.
Le lotte di questi ultimi giorni si muovono nel solco della richiesta già avanzata dal sindacato sull’apertura di un Tavolo presso il governo regionale che possa reperire nuove iniziative industriali che sappiano valorizzare la professionalità dei 41 lavoratori triscele. A partire proprio dalla Heineken che ad oggi detiene circa l’80% del mercato siciliano della birra ed è in forte crescita anche a livello nazionale..
Tale impostazione si è resa necessaria all’indomani dell’incontro del 18 dicembre in Prefettura laddove la famiglia Faranda comunicò la fine della Triscele e la richiesta la Tribunale di Messina di concordato preventivo.
L’annunciato incontro della prossima settimana con il presidente della Regione Crocetta è utile per rafforzare e concretizzare una simile prospettiva sulla quale il sindacato continuerà il proprio impegno nella ricerca di una prospettiva per 41 lavoratori e per un’attività storica per la nostra città”.
Prosegue intanto davanti alla stabilimento il presidio dei lavoratori in attesa dell’incontro che si dovrà tenere nelle prossime settimane all’Ufficio provinciale del Lavoro sull’avvio delle procedure di mobilità.