Arcavacata di Rende (Cs) – Anche oggi, venerdì 23 luglio, si è assistito all’ennesimo giochetto di potere perpetrato ai danni di tutti gli studenti universitari dell’Università della Calabria. Non sono bastati gli aumenti delle soglie minime dei crediti formativi annuali da conseguire per l’accesso alle borse di studio (decisi in modo subdolo ed occulto solo tre settimane prima della chiusura delle sessioni d’esame); non sono bastati gli aumenti delle rette mensili degli alloggi studenteschi per non idonei ed idonei-non vincitori; non sono bastate le integrazioni alla quota del “Contributo al Diritto allo Studio”, con relativo aumento della prima rata. Si tratta di deliberazioni scellerate, licenziate lo scorso CDA del 25 giugno scorso, che ledono gravemente il Diritto allo Studio e mettono all’angolo ed in grosse difficoltà tantissimi studenti. Non è bastato tutto questo! Il Rettore Giovanni Latorre e il CDA intero continuano, senza nessuna vergogna, a speculare economicamente sulle spalle degli studenti, facendo pagare la crisi economica nazionale e la politica scriteriata e distruttiva del governo Berlusconi, con i tagli della legge 133, alle famiglie calabresi. E’ inaccettabile pensare che siano gli studenti calabresi, figli di una terra con diverse problematiche economiche e con il reddito pro-capite regionale più basso d’Italia, a dover pagare i guai ed i fallimenti di 15/20 anni di politiche scellerate che hanno in modo latente distrutto il sistema universitario nazionale. La dimensione nazionale, come sempre denunciato in questi anni di lotta, sta avendo una grossa ricaduta sulla dimensione locale e l’ennesimo aumento delle tasse studentesche è la dimostrazione ultima del fallimento politico e gestionale dell’Amministrazione Unical, mentre non si apre nessuna discussione seria sugli sprechi e sperperi di bilancio (e sono diverse le voci di bilancio da ridimensionare!) o non si interviene radicalmente, con una posizione politicamente forte (con un coordinamento reale con gli altri due Atenei calabresi), affinchè Stato e Regione intervengano a prospettare ed incentivare concretamente un nuovo piano di welfare studentesco nazionale e regionale con l’implementazione dei fondi DSU e la copertura totale delle borse di studio per gli aventi diritto! Gli studenti che stamattina, davanti al rettorato, chiedevano un confronto e dei chiarimenti, si sono visti di fronte il “classico muro contro muro”, tipicamente latorriano, accompagnato dalla presenza di forze dell’ordine (Carabinieri e Digos)! Ci è stata OFFERTA la possibilità di poter interloquire con i membri del CDA solo a seduta conclusa, dopo 3 ore di presidio, ed a punti dell’ODG discussi ed approvati: una presa per i fondelli bella e buona. Evidentemente, le difficoltà che Latorre avrebbe avuto nel momento in cui i suoi squallidi stratagemmi per fare cassa sarebbero stati smascherati, erano troppo evidenti. A conferma di ciò è stato anche l’assoluto menefreghismo con cui Latorre si è relazionato con il Consiglio degli Studenti che non ha ricevuto (al contrario di quanto previsto dal regolamento) nessuna documentazione relativa agli odg discussi, e confermando la politica degli ultimi anni riguardo l’accesso all’università tramite il numero chiuso e il numero programmato! E quando il rettore non riesce a reggere il confronto sul merito dei contenuti, subito l’Ateneo viene trasformato in una prigione blindata, con tanto di poliziotti e ingressi sbarrati! E ciò era e resta inaccettabile, indegno e pericoloso per la garanzia della dialettica politica e democratica interna ad un’Istituzione Pubblica come l’Università. Mai la sfrontatezza dei potenti dell’Unical è stata così sfacciata! Se da una parte il prossimo anno accademico sarà caratterizzato dall’offerta didattica più scadente degli ultimi anni (con tagli, disservizi vari) dall’altra i costi e la qualità dei servizi residenziali continuano a peggiorare anno per anno! Non accettavamo e non continuiamo ad accettare tutto ciò. I governanti della nostra Università potranno pure aver ignorato gli studenti che negli ultimi mesi si sono mobilitati a difesa dell’università pubblica e del vero Diritto allo Studio, ma non possono ignorare il loro fallimento politico-gestionale e non potranno ignorare il prossimo autunno studentesco che si preannuncia caldissimo. Al lavoro e alla lotta!
Elia Fiorenza