MRS_02Ci saranno anche i Marvanza Reggae Sound al concerto di beneficenza che si terrà sabato 26 giugno presso l’ex fortino di Arghillà a Reggio Calabria, durante il quale verranno raccolti i fondi per creare una “mensa per i poveri”, con lo scopo di alleviare i disagi e le difficoltà di tante persone che si trovano in condizioni di estremo bisogno e necessità. La mensa nascerà nella ex stazione ferroviaria di Catona e sarà in grado, una volta ristrutturata, di garantire 150 pasti caldi. La tre giorni a scopo benefico è stata presentata nel corso di una conferenza stampa, ospitata nel Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio di Reggio Calabria, alla quale ha preso parte anche il gruppo monasteracese. Una presenza che rimarca il loro impegno nel sociale, con il loro reggae pacifista e rivoluzionario al tempo stesso, che sottolinea l’importanza di far aprire gli occhi di fronte ai problemi quotidiani della nostra terra. Con i loro pezzi i Marvanza raccontano storie di vita quotidiana, usando un’ ironia che fa parte del loro modo d’essere ma che lascia anche spazio alla rabbia, tanto da rendere il freestyle così diretto e pungente da far sobbalzare chi da quelle parole si sente colpito. Un tentativo ben riuscito di oltrepassare, a modo loro, le frontiere della musica reggae che tanto amano, per trovare la loro identità. Il loro grido sociale si sforza di rompere con la musica il silenzio assordante che condanna la nostra terra alla rovina, decidendo di dire no alla violenza e al degrado sociale. Nei loro testi si alternano le grida di protesta di un’intera terra e l’attenzione verso tematiche sociali di indubbia importanza: il fil rouge che lega le loro canzoni è la voglia di cambiare il mondo, un mondo in cui le ingiustizie sociali e la repressione sembrano negare il rispetto per la persona in quanto tale. Nonostante questi temi duri, il loro punto di forza sta nel mixare nelle loro canzoni ironia e riflessione, unendo l’italiano e il dialetto di Monasterace al reggae muffin e alla dance hall. È un pretesto per parlare dei problemi che affliggono un mondo governato “dalle sporche mani nere”, come loro stessi descrivono nelle loro canzoni le dinamiche di potere, da uno stato che non si interessa alle nostre terre e al nostro sviluppo economico. I soggetti principali del progetto Marvanza sono quattro: Ivan Lentini, frontman e voce del gruppo, che con il suo vocione diluito nel dialetto calabrese scocca frecce dirette ai colpevoli del malessere che rende il mondo un posto difficile in cui convivere con le altre persone ma, al contempo, disegna le soluzioni per renderlo anche un posto migliore; Marco Lentini, voce e percussioni ma anche jolly del gruppo, che con i suoi movimenti ispirati dal re del pop Michael Jackson inietta qualche nota di trasgressività negli spettacoli della band; Claudio Chiera, basso e autore di alcuni dei testi, che con le note calde del suo strumento rievoca il sole e il mare della lontana Giamaica mostrando, al contempo, le difficili dinamiche di sopravvivenza di chi vive giorno per giorno nel disagio sociale; e infine Mafalda Gara, voce e sax, che con la sua bravura da il tocco in più alle note accattivanti dei suoi compagni e con la sua bellezza completa questo quadro disarmante per la sua semplicità e per la sua capacità di fotografare il tempo presente in tutte le sue sfumature. il risultato è un insieme di note esplosive, semplici ma al tempo stesso cariche di energia, capaci di trasmettere al pubblico di ogni età il loro appello fatto di denuncia sociale e spirito di cambiamento.

2 pensiero su “I Marvanza Reggae Sound in concerto al "Woodfest Music Art Fair" di Reggio Calabria sabato 26 giugno 2010.”

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