“Non ho partecipato al consiglio comunale straordinario di ieri poiché impegnato per vicende istituzionali col Ministro della Sanità per parlare di programmazione sanitaria”.

Lo dichiara il Direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, Dott. Gerardo Mancuso, il quale, inserendosi nel dibattito sull’Ospedale di Lamezia nel nuovo progetto di riordino del Servizio Sanitario Regionale, oggetto della seduta pubblica e aperta che si è tenuta ieri, dice:

“Se fossi stato invitato avrei provveduto a fare questa comunicazione prima. Tuttavia la preoccupazione che si paventa da una riorganizzazione della struttura sanitaria calabrese è una preoccupazione che va ricondotta nella misura di una proposta, perché questa di cui stiamo parlando è una proposta che è stata fatta dalla commissione regionale competente sulla base di un principio e cioè che le aziende vengono ripartite secondo un criterio provinciale e nell’ambito della provincia è prevista la riorganizzazione di due aziende, una che si occupa di territorio e una che si occupa di ospedali. Questo profilo organizzativo è un profilo accettato in tutta Europa e quindi assolutamente condivisibile poiché mette in luce la differenza fra il committente e l’erogatore, cioè il committente è l’azienda che produce la richiesta di sanità e l’erogatore è il soggetto che eroga le prestazioni di sanità, quindi la differenza fra Azienda ospedaliera e Azienda territoriale è tecnicamente corretta. Tant’è che questa proposta prevede proprio nella provincia di Cosenza e nella Provincia di Reggio Calabria questo tipo di organizzazione con due sole aziende. Ora che cosa è accaduto, poiché la nuova provincia di Catanzaro sarà riorganizzata entro il 2013, hanno applicato parzialmente questo concetto, cioè per la provincia, cosi come è attualmente disegnata, vi è questa differenza fra erogatore e committente e quindi ci sta un’Azienda che si occupa solo di ospedali e un’Azienda che si occupa solo di territorio. Poiché ancora non è del tutto acclarato questo tipo di organizzazione, hanno lasciato Vibo e Crotone cosi come sono, in attesa di riorganizzare la provincia, così come è stato fatto per Reggio e Cosenza. Questa cosa che non è frutto di una iniziativa episodica, è soltanto una proposta, non la vedrei come un risultato finale, perché il risultato finale a cui bisogna riferirsi è esclusivamente la formulazione di due aziende, una che si occupa di territorio e una che si occupa di ospedali su tutto l’ambito della provincia di Catanzaro, compresi Crotone a Vibo. Siamo sicuri che cosi sarà perche questa è la prospettiva, tanto che a Cosenza e a Reggio è stata fatta la stessa cosa. Se vogliamo, un piccolo pastrocchio dovuto soltanto a un fatto di opportunità non cambia nulla sotto il profilo della riorganizzazione. Per quanto concerne l’ospedale di Lamezia Terme, intanto noi abbiamo molto investito su questa struttura, non solo in termini di programmazione, tanto che abbiamo previsto per l’ospedale, come diciamo da tanto tempo, una visione Spoke con una referenza di tipo regionale, abbiamo inserito una serie di strutture regionali che saranno di riferimento e quindi uniche in grado di erogare prestazioni sanitarie nella Calabria. In secondo luogo abbiamo inserito, cosa di cui non si è discusso ieri, il Centro Protesi e Riabilitazione Ricerca INAIL, che è in una fase piuttosto avanzata di programmazione, tanto che noi contiamo entro i primi mesi dell’anno di fare una conferenza di servizio con il Direttore Generale dell’INAIL, Giuseppe Lucibello, e il Presidente Giuseppe Scopelliti, per attivare iniziative assistenziali entro l’anno. Quindi siamo in una fase alquanto avanzata, sono terminate le strutture, che daranno luogo ad un indotto che è impressionante perché si parla di circa due o tre mila pazienti provenienti da fuori regione che verranno qui a Lamezia Terme. Quindi per noi è stata individuata una prospettiva di un Centro di riferimento non più regionale ma sovra regionale. Questa nuova proposta non toglierà pertanto nulla all’ospedale, anzi darà più spazio perché nella proposta è previsto che l’ospedale HUB abbia solo alcune attività, le altre dovrà dismetterle ed è esattamente l’opposto di quanto si dice, cioè le dovrà dismettere a favore dell’ospedale Spoke, ad esempio tutte le attività che riguardano le patologie cronico-degenerative dovranno essere prese in carico dall’ospedale spoke, questo teoricamente è il principio attraverso il quale l’ospedale di Lamezia Terme avrà un futuro migliore, sicuramente in prospettiva, che è già stato disegnato da noi con azioni mirate non solo alla riorganizzazione ma anche alla ripresa strutturale. Poi possiamo anche sottolineare che non siamo soddisfatti di quello che sta accadendo, tuttavia non dipende da noi perché siamo soggetti al Piano di Rientro, che significa blocco assoluto delle assunzioni, del reperimento di risorse umane e la grande carenza di personale che si presenta si qui, ma anche in tutte le aziende calabresi, ostacola le attività di riorganizzazione. Speriamo entro il 2013, come ha detto il tavolo Massici, di recuperare questo aspetto, così entro l’anno prossimo potremo fare anche i concorsi per i Primari e per tutte le figure professionali che attualmente mancano.”

 

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