calabròI due consiglieri comunali prendono di mira la gestione delle risorse umane attuata dal sindaco: pochi dirigenti, troppi interim e nessuna valorizzazione delle figure professionali interne Felice Calabrò (nella foto) e Nicola Cucinotta, rispettivamente capogruppo e consigliere comunale del Partito democratico, attaccano il sindaco Giuseppe Buzzanca sulla gestione del personale interno a Palazzo Zanca. Il primo cittadino – scrivono polemicamente in un documento i due esponenti politici – ha ritenuto di doversi riservare la delega sul personale, verosimilmente e comprensibilmente al fine di avere un controllo diretto sul motore dell’Ente, atteso che la stessa incide notevolmente sull’efficienza ed efficacia dell’intera macchina amministrativa . L’attuale dotazione organica del Comune prevede 45 posti di dirigente, ma ad oggi, sottolineano Calabrò e Cucinotta, ne risultano in servizio solo 31, cinque dei quali andranno in pensione entro giugno. Secondo i due consiglieri questo comporta che i pochi dirigenti in forza al Comune oggi si ripartiscono, a fatica, visti anche i risultati, un onere lavorativo che dovrebbe essere ripartito tra 45, con conseguente ripartizione, con la medesima proporzione, anche degli onori retributivi . Tale anomalia tutta messinese, puntualizzano Calabrò e Cucinotta, è possibile in virtù di un uso sproporzionato dell’istituto dell’interim, che come indica lo stesso termine latino dovrebbe avere carattere “temporaneo e non continuativo come invece viene di prassi utilizzato al Comune, Ente in cui gli interim durano ormai da 10 anni. Addirittura – precisano i due consiglieri – con determinazione sindacale del 9 marzo 2010 ne sono stati concessi altri tre, e ad alcuni dirigenti, stacanovisti, risultano assegnati tre – quattro interim . I due esponenti del Pd ritengono che la soluzione migliore per porre rimedio alla “deficienza organica del Comune” sarebbe quella di valorizzare gli interni attraverso il ricorso alle “cosiddette “posizioni organizzative” istituto contrattuale nato nel 1998 ed ancora non applicato presso il nostro ente ( uno degli ultimi in Italia a non averlo attuato) . Il suddetto istituto permetterebbe, dicono Calabrò e Cucinotta, di “ sfruttare” le esperienze, le competenze e le specifiche professionalità che si sono formate in tanti anni di servizio. Al Comune di Messina ci sono circa 130 direttori di servizio che ormai da anni aspettano il loro momento. “L’assenza totale di logica e di programmazione nella gestione delle risorse umane dell’Ente – scrivono ancora i due rappresentanti locali del partito di Bersani – sarebbe dimostrata anche “dall’ultima perla sindacale del 8.3.2010 n. 40 ” relativa ai trasferimenti disposti da Buzzanca. “ Qual è – si domandano la logica che spinge a trasferire un architetto dal Dipartimento Politiche della Casa, Risanamento, Edilizia Residenziale Pubblica alla gestione del Dipartimento controlli sanitari, relazioni sindacali, pari opportunità e al contenzioso del lavoro? Convinti che il sindaco stia provocando “una dispersione rilevante del patrimonio di risorse umane, professionalità e competenze” i due consiglieri chiedono al primo cittadino “una risposta esaustiva e rassicurante”sull’argomento.

Tempostretto.it – Danila La Torre

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