L’annunciato accorpamento degli istituti comprensivi di Badolato e Guardavalle sta suscitando un acceso dibattito nella comunità locale e tra gli addetti ai lavori. La decisione, che rientra in un più ampio piano di riorganizzazione della rete scolastica calabrese previsto per l’anno scolastico 2025/2026, solleva diverse questioni riguardanti l’identità territoriale, la qualità dell’istruzione e la gestione delle risorse.

Il piano, a quanto sembra,  prevede la fusione dell’Istituto Comprensivo “A. Moro” di Guardavalle con l’Istituto Comprensivo di Badolato, con quest’ultimo che assorbirà il primo. Questo significa che le due realtà scolastiche, pur mantenendo presumibilmente le proprie sedi fisiche, saranno gestite da un’unica dirigenza e condivideranno risorse e personale.

Le motivazioni ufficiali alla base dell’accorpamento risiedono nella necessità di ottimizzare le risorse e di rispondere ai criteri di dimensionamento scolastico previsti dalla normativa nazionale. In altre parole, si punta a ridurre il numero di istituzioni scolastiche per contenere la spesa pubblica.

Tuttavia, questa scelta suscita diverse perplessità e critiche.

Tra le principali preoccupazioni emergono:

  • perdita di identità territoriale: l’unione di due istituti, spesso radicati in contesti territoriali e culturali diversi, rischia di appiattire le specificità di ciascuna comunità scolastica.
  • difficoltà logistiche e gestionali: la distanza geografica tra Badolato e Guardavalle potrebbe comportare disagi per studenti, famiglie e personale scolastico, soprattutto in termini di trasporti e coordinamento delle attività.
  • impatto sulla qualità dell’offerta formativa: non è automatico che una maggiore dimensione dell’istituto si traduca in un miglioramento della qualità dell’istruzione. Anzi, alcuni temono che la riduzione delle risorse ed un eventuale aumento del numero di alunni per classe possano avere effetti negativi sull’apprendimento.
  • mancanza di coinvolgimento del territorio.

I sindacati, come la Uil, hanno espresso forti critiche nei confronti di questa politica di accorpamenti, sottolineando i rischi per il diritto allo studio, soprattutto nelle aree interne e montane come quelle calabresi. Anche esponenti politici locali hanno manifestato preoccupazione per le conseguenze negative che questa scelta potrebbe avere sul territorio.

Al momento, l’accorpamento è previsto per l’anno scolastico 2025/2026. Sarà importante monitorare gli sviluppi futuri e il dibattito pubblico su questa questione, al fine di garantire che le decisioni prese tengano conto non solo di logiche economiche, ma soprattutto del diritto allo studio e delle esigenze delle comunità locali.

L’accorpamento delle scuole di Badolato e Guardavalle rappresenta un tema complesso che merita un’attenta riflessione e un ampio confronto tra tutti gli attori coinvolti. È fondamentale che le scelte in materia di istruzione siano guidate dalla volontà di garantire un servizio di qualità per tutti gli studenti, nel rispetto delle specificità territoriali e culturali.