Una situazione di classifica per l’Ardore che continua ad essere “preoccupante”, e lo è nonostante ci siano state anche delle buone prestazioni che, però, non hanno prodotto i punti sperati. Come vede lei il futuro?
Il futuro dipende soprattutto da noi, infatti, dobbiamo cercare in queste cinque partite che mancano da qui alla fine del girone di andata di ottenere il massimo dei punti disponibili, lo dobbiamo fare sia per risollevarci da questa critica posizione di classifica che ci penalizza oltre ogni misura, sia per sbloccarci mentalmente e rendere per quello che è la nostra forza reale. Sappiamo, e siamo certi, di essere un buon collettivo che può puntare senza se e senza ma alla salvezza della categoria che, come ormai noto, è il nostro principale obiettivo della stagione. Aggiungo che, purtroppo, su tutto ha pesato soprattutto il fatto che alcuni dei giocatori ingaggiati non hanno reso per quello che erano le aspettative della società, e per quello che era ed è il loro effettivo valore tecnico. Comunque sono certo che già da domenica prossima, nella gara interna contro la Rossanese, il trend sarà invertito perché in genere, pensare positivo, in queste situazioni non è un dovere ma sicuramente un obbligo.
L’Ardore ha nel reparto difensivo la migliore arma da mettere in campo, ma di contro c’è anche un reparto offensivo che definire “spuntato” è forse dir poco, lo testimoniano le sole tre reti realizzate in dieci partite. In proposito la società come si sta muovendo?
Partiamo dal presupposto che in avanti abbiamo perso il nostro elemento di spicco che è Figliomeni che, purtroppo, si è rotto il crociato, su di lui avevamo riposto le nostre maggiori aspettative che ora sono venute meno. Ma anche altri giocatori non hanno reso per quello che di fatto ci si aspettava, e mi riferisco per esempio ad Aguero che è stato preso per darci quel quid in più che ancora non abbiamo visto. Su di lui ha probabilmente influito il cambiamento di torneo, infatti proviene dal campionato argentino e ancora, probabilmente, non ha metabolizzato questa diversità che non è solo tecnico-tattica, ma soprattutto ambientale. Tra le tante cose, avrà influito in maniera negativa anche la minor verve tecnica di qualche altro giocatore di peso, come per esempio Falzetta, un giocatore esperto ma che di fatto ha reso molto meno delle sue reali potenzialità in fase realizzativa. Nel complesso, però, mi ritengo molto soddisfatto soprattutto del reparto arretrato, un reparto che è sicuramente uno dei migliori dell’intera categoria e lo testimoniano le poche reti subite, ma anche il centrocampo ha fatto il suo, anche se viste le potenzialità di cui dispone è lecito attendersi ancora qualcosa in più. Giocatori come Nucera, Luciano, Mussà, Murdaca e Mazzone che è il nostro gioiello, sono indice di spessore e qualità che mi fanno stare sereno nel lavoro.
Oltre a poter attingere al mercato degli svincolati, siamo alla vigilia dell’apertura del mercato invernale, in proposito la società ha già previsto d’intervenire sul mercato e come?
In proposito vi do già in anteprima che un nuovo giocatore, esterno offensivo, si sta già allenando con noi e tra oggi o domani al massimo si deciderà se chiudere o meno la trattativa, le possibilità di acquisizione sono molte. Si tratta di un giocatore che proviene da un campionato campano. La società ha intrapreso, inoltre, le trattative per acquisire anche le prestazioni sportive di un centrocampista di categoria superiore (n.d.r.: potrebbe essere Domenico Carbone?) e quelle di un giovane calciatore argentino che gioca attualmente in Sicilia, in aggiunta potrebbe arrivare, a brevissima scadenza, anche un attaccante di categoria che spero eventualmente di avere disponibile già da domenica prossima.
Mister, sotto l’aspetto tecnico-tattico ha in mente un cambiamento di modulo o continuerà sulla scia del suo credo sportivo che, come sappiamo, è il classico 4-3-3?
In proposito, proprio per essere chiaro e schietto, mi voglio un po’ sbilanciare e dico che se riusciamo a concretizzare qualcuno dei tasselli su cui la società sta lavorando potrebbe anche esserci un cambiamento di modulo di gioco che preveda la realizzazione del 3-4-3 tenendo sempre fermo l’assetto sui tre attaccanti che sono poi quelli che devono alla fine portare l’acqua al mulino e mi riferisco soprattutto al fatto che d’ora in avanti bisogna necessariamente pensare a segnare ed a vincere le partite. Ma più del modulo mi piace parlare di giocatori, perché se arrivano quelli giusti e con personalità e caratteristiche diverse da quelli che abbiamo il discorso cambia e cambia soprattutto l’approccio alle partite che non potrà che essere migliore.
In tema di “zona salvezza” quali team vede maggiormente impegnati nella lotta?
Secondo me, chi ha oggi 12 o 13 punti può ritenersi impegnato in questa corsa per la salvezza, quindi dalla Cittanovese in giù siamo tutti nella bagarre. Poi c’è da tenere conto del mercato, che alla fine rappresenta come sempre una variabile decisiva ai fini del raggiungimento dei rispettivi obiettivi, noi da questo punto di vista siamo tranquilli perché sappiamo l’impegno e la competenza profusa dalla società e siamo certi che cominciando a vincere la prima partita poi la strada sarà tutta in discesa.
Mister, nonostante la situazione non sia particolarmente florida e, in questi casi sappiamo tutti quali potrebbero essere le conseguenze per un tecnico, cosa si sente di voler dire alla società?
A questa società non posso che dire “grazie”, perché con tutti i problemi che abbiamo, alcuni dei quali non certamente dipendenti dalla nostra volontà, sta cercando in tutti i modi di farci stare sereni e tranquilli, ci sta sempre vicino e non ci fa mancare nulla dandoci, nel contempo, il supporto necessario per andare avanti senza patemi d’animo. Con il Presidente Minniti l’interscambio è giornaliero, e piuttosto franco e sincero sotto tutti i punti di vista. Questo stato di cose non può che far bene ai ragazzi, che così possono lavorare in piena tranquillità e senza particolari pressioni. Al momento, quindi, mi sento di “sollevare” la società da qualsiasi colpa, e se colpa c’è è solo mia e dei giocatori. Un pensiero di ringraziamento lo voglio rivolgere anche ai tifosi che ci sono sempre vicini, con loro ho instaurato un bel rapporto sin dall’inizio ed abbiamo occasione spesso di poterci confrontare per il bene comune. In conclusione, mi sento di aggiungere che con i giusti tasselli e con venti partite (60 punti a disposizione) ancora da disputare, riusciremo a raggiungere il nostro principale obiettivo che, com’è ormai risaputo, è il raggiungimento di una salvezza tranquilla.
Pasquale Rosaci