Lo afferma il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca: <<La prima volta, a luglio scorso, quando abbiamo letto del biasimo del ministro Musumeci che svegliatosi una mattina novello Don Chisciotte rimproverava le regioni di non aver speso i fondi a disposizione per fronteggiare l’emergenza idrica, ne abbiamo chiesto le dimissioni.

Lo abbiamo fatto partendo da dati oggettivi. In Sicilia, infatti, è stato il Governo Musumeci ad incassare, quando lui era presidente della Regione Siciliana, una bocciatura da parte del Governo nazionale dei progetti siciliani presentati per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

31 progetti su 31 progetti bocciati! Un record assoluto per una perdita complessiva di 360 milioni di euro.

Oggi non contento torna a rimproverare il governo siciliano e dunque Schifani, che vogliamo ricordare, è in continuità con il suo Governo per colore politico.

Insomma il bue (Musumeci) dice cornuto all’asino (Schifani)!

Ci chiediamo perché nessun partito della maggioranza del governo Schifani replichi a Musumeci?

Forse perché tutti questi partiti sono complici del fallimento politico amministrativo del governo Musumeci ed ora del governo Schifani?

On. Stefano Pellegrino, capo gruppo di Forza Italia al parlamento siciliano nonché portavoce di Schifani, perché stai zitto e non replichi?

Ma devo difendere io Schifani per colpe che in gran parte non ha sulla crisi idrica siciliana se non quella di essere stato un pavido per non aver utilizzato i poteri speciali che la Meloni gli ha conferito?

Se il ministro Musumeci scende dal piedistallo e vuol confrontarsi sulle carte io sono pronto anche se già in passato ha preferito fare il coyote quando l’ho sfidato al confronto.

Confrontiamoci signor Ministro Musumeci sui fondi persi, sul mancato affidamento della gestione d’ambito sui servizi idrici, nonostante abbia commissariato le ATI, prendendo in giro tutti con un disegno di legge di ambito unico inattuabile e, infatti, mai approvato.

Confrontiamoci sul fatto che la mancanza di gestori ha poi provocato la perdita dei finanziamenti PNRR, con oltre 700 milioni per interventi sul sistema idrico per le nostre città che sono andati a beneficio di altre gestioni regionali.

 Le nostre province, sprovviste di gestore unico, non hanno potuto partecipare ai bandi.

Confrontiamoci nel merito di queste questioni e poi abbia l’onestà intellettuale di ammettere le proprie responsabilità e chiedere scusa ai siciliani piuttosto che continuare a far finta di non aver avuto un ruolo.>>