infiorata 2010 A4Per la festa del Corpus Domini torna il fascino delle Infiorate di Monasterace nell’Alta Locride. Giunta alla quinta edizione ed organizzata dalla locale sezione della Pro Loco “Il Tempio”, è diventata uno dei fiori all’occhiello delle attività religioso-culturali del caratteristico centro ionico reggino. La manifestazione si articola in vari fasi: l’ideazione e la preparazione del bozzetto, la raccolta dei fiori e delle essenze vegetali, lo “spelluccamento” – separazione dei petali dalla corolla e loro conservazione – i disegni a terra, la posa in opera dei petali, l’Infiorata completata e in culmine la Processione del Corpus Domini. Storicamente l’Infiorata è una festa strettamente collegata alla celebrazione cristiana del Corpus Domini e le sue origini risalgono al XIII secolo, quando in occasione della Processione del SS. Sacramento “si spargevano alla rinfusa dei fiori a piene mani”. Il 29 giugno 1625, poi, a Roma, nella Basilica Vaticana, per iniziativa di Benedetto Drei, Capo della Floreria Apostolica, per dare maggiore lustro alla Festa di San Pietro e Paolo, ebbe inizio la tradizione di decorare le chiese con fiori disposti a mosaico, usanza questa che si estese in molti paesi cattolici. A Monasterace infatti ci saranno tre zone infiorate : Chiesa S. Giuseppe Lavoratore – vicolo G. Papaleo – e via Caduti Senza Croce dove saranno concentrati il maggior numero di tappeti. Ogni anno secondo la tradizione Cattolica, sessanta giorni dopo la Pasqua, la Chiesa celebra il “Corpus Domini”: festività religiosa in onore dell’Eucaristia (il “Corpo” di Cristo sotto il segno sacramentale del pane), sviluppatasi nel XIII secolo ed estesa dal papa Urbano IV, nel 1263, a tutta la cattolicità. Nel corso del’ultimo lustro, grazie alla costanza e all’impegno dei volontari della locale Pro Loco, presieduta da Francesca Diano, l’infiorata da manifestazione popolare locale è divenuta manifestazione provinciale di arte, di cultura e soprattutto di fede – è realizzata infatti in onore della Festa del Corpus Domini ed è omaggio a “Colui che passa” – che attrae ogni anno migliaia di visitatori dalla Locride e dall’intera Calabria.

– Le origini della festa nella Santa Chiesa di Dio – La necessità di istituire detta festività era anche collegata alla esigenza, particolarmente avvertita nel secolo XII, di riaffermare, in chiave apologetica, il significato di fede e il valore religioso della transustanziazione contro gli errori di Berengario di Tours il quale nel 1088, seguendo una strada tutta personale nella dottrina dell’Eucarestia, giunse a negare la presenza reale del corpo di Cristo: vino e pane per Berengario erano solo dei simboli; essi non venivano trasformati nella consacrazione ma ricevevano esclusivamente una energia sovrannaturale; quando tuttavia la sua teoria venne condannata da Roma, Berengario si sottomise; il IV Concilio Lateranense nel 1215 decretò che la consacrazione nella Santa Messa causava una reale trasformazione delle sostanze del pane e del vino e coniò per ciò la già citata espressione di «Transustanziazione». Nel cosiddetto Statuto sanguinoso dei «sei articoli della fede», emanato da Enrico VIII nel 1539 in Inghilterra (nella quale e come è noto – la conversione al protestantesimo ebbe inizio soltanto sotto Edoardo VI (1547-53)), la negazione della transustanziazione nella Santa Messa- come la negazione del celibato ecclesiastico, della messa dei defunti e délla validità dei voti ecclesiastici – era punita con la pena di morte. La presenza reale del Corpo di Cristo e la transustanziazione vennero definite chiaramente nel corso della XIII sessione del secondo periodo del Concilio di Trento, svoltasi negli anni 1551-1552, sessione nella quale si discusse espressamente proprio dell’Eucarestia.

Elia Fiorenza

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