Caro e indispensabile Amore! Ogni notte mi svegli con qualche idea sociale da portare avanti oppure con qualche verso ispirato dalla mia amata Poesia. Poco fa mi hai svegliato con una dimenticata reminiscenza poetica del 1966, quando, proprio in questo periodo (mentre scendevo da Badolato borgo alla Marina) giunto agli orti di Granèli ho osservato che le arance, i limoni e i mandarini del mio paese già si erano colorati. Ed io ho pensato che si fossero accesi come timide e devote fiammelle in onore dei nostri cari defunti, il cui giorno della memoria sociale ricade, in particolare, ogni 2 novembre. Percepivo ancora una volta che l’Armonia e l’Amore animassero tutta la Natura e l’Universo.
1 – LE TERRE DELLA FOLLIA
Questo 2 novembre 2023 ha un significato in più. Ci sono i morti della follia delle guerre sparse per il mondo. L’Ucraina e il Medio Oriente sono soltanto le punte di un “iceberg” immenso e devastante che appartiene quasi sempre agli stessi popoli che sono assetati di sangue da millenni. Sono sempre gli stessi, gira e rigira, direbbe il filosofo di Soverato Salvatore Mongiardo … sono i popoli di derivazione indo-europea che seminano odio, morte e distruzione nel mondo, il quale di per sé è abbastanza inerme e pacifico. Dalla “guerra di Troia” in poi questi popoli godono nell’ammazzarsi a vicenda, nell’invadere la pace altrui trasformandola in deserto. Il loro “Dio” come può sopportare tutte queste atrocità? … Ahm forse dimenticavo che queste sono le stesse “Terre della follia” i cui gli Dei pretendevano i sacrifici umani! Specialmente dei bambini! … Ma noi non abbiamo alternative: o la nostra intelligenza (o scaltrezza) inventerà un qualcosa per placare questi popoli oppure periremo pure noi con loro, perché sono talmente accecati che sarebbero capaci di distruggere il mondo in un solo istante!… “Muoia Sansone con tutti i filistei!” ricordi? …
Possono aiutarci i nostri defunti in questa titanica impresa di riportare alla ragione e alla pace (o almeno alla reciproca tolleranza) popoli nemici da sempre?… Con la prossima “Lettera n. 5” proverò ad accennare alla “Tolleranza” come presupposto minimo di tregua e di dialogo in questa corsa verso l’autodistruzione. Comunque sia, nessuno di noi può dirsi estraneo nel cercare di spegnere (ognuno con le proprie forze) questo immane incendio che, degenerando, può martirizzare pure tutti noi.
2 – IL RACCONTO DI MARIA ROSARIA DE RITO
Ricordi Maria Rosaria De Rito, quella bella signora di Diamante (CS) che è solita scrivere sul suo profilo “facebook” struggenti “post d’amore” per le sue persone più care? …. Per i nonni, i genitori, i figli e, in particolare, per il suo nipotino che vive lontano, in Toscana, e che lei non può vedere spesso e spupazzare da vera nonna?…. Ebbene, al mio risveglio di stanotte, ho trovato tra le email giuntemi questo suo breve e accorato attestato d’Amore verso il suo papà che qui di sèguito ti voglio riportare, tanto è suggestivo e significativo, specialmente e proprio nella prossimità della ricorrenza dei nostri cari defunti … https://www.facebook.com/story.phpstory_fbid=pfbid02mDwBd4CEioFcUuJf8zJ3qwLQaxJNendYqDWsjPc5hMaqFGUfG4oW1nEKTtauxXyMl&id=100017358186238&sfnsn=scwspmo&paipv=0&eav=AfbTjVpfXpE49n4RI8qxAR8qXNL7t0BAnkAyJ51o9QPSTFOGuuUPGnhftwDm041fdRg&_rdr
3 – RICORDANDO PAPA’ …
Titolo: Mio padre Filippo De Rito di Cessaniti – classe 1927 – Mio padre era bello come un attore. Così si diceva una volta. Lui ne era consapevole, era pure vanitoso ed era un militare. Sembrerebbe una contraddizione, invece fila che è una bellezza. A volte per scegliere la cravatta giusta per un abito impiegava due ore. Ed io, la settimana scorsa, ho passato un pomeriggio a decidere quale camicetta indossare al convegno di Sud e Civiltà. Papà mi vedi….? Ti somiglio tanto.
Mia madre notò questo giovanotto che passava sotto casa sua. Bellissimo. Elegante… dal sorriso irresistibile. La divisa fece il resto. Mia madre fu sua. Per sempre. Quando sono nata mio padre mi amò subito. Mia zia, la sorella di mia madre, mia madrina, ancora oggi racconta che non ha mai visto un padre essere così felice di avere fra le braccia una primogenita, figlia femmina. Di solito si aspetta il maschio. Mio padre aspettava me. Ad un anno mi portò dal suo barbiere e mi fece tagliare i capelli col rasoio. Gli avevano detto che si sarebbero rinforzati e infoltiti.
Mio padre era un decisionista. Pensava e agiva. E faceva solo finta di ascoltare gli altri… oppure ascoltava per poi rimanere della sua stessa idea. Io faccio pure così, come ho visto fare a lui. Solo che io ho dei dubbi, a volte. Lui mai. Era così risoluto. Mia madre pianse quando mi vide. Ma la signora Anna, la mia parrucchiera, ogni volta che mi fa la piega mi ripete che ho tanti capelli e che devo ringraziare Dio.
Ed io dico grazie papà, tra me e me… A due anni e mezzo cammino per Via Roma, inseguendolo. Finché non si gira e mi dice: e tu cosa stai facendo? Vengo con te in caserma… balbetto. Deve avermi amato moltissimo in quel momento, ed io pure, perché a quel punto mi prende in braccio e mi riporta a casa.
Sento ancora quel caldo sostegno di braccia maschili paterne, che non mi ha fatto mai mancare nella vita. Mia madre pianse ancora una volta. Come era potuto accadere che io fossi uscita di casa senza che lei se ne accorgesse…? Ma lei era estranea a quel nostro amore. E anche alle mie fughe, a quanto pare.
Mi stimò tanto. Sin dal primo giorno. Chissà perché poi… forse perché ero uguale a sua madre. Ma lui soleva ripetere: Maria Rosaria è intelligente. Stop. Oppure Maria Rosaria è ricca. Il che apriva un ventaglio di possibilità. Virtù e sentimenti che lui mi riconosceva. In realtà sapeva tutto di me. Sapeva chi ero e come ero e quanto di ciò che mi diceva restava depositato dentro di me. Tutto, praticamente tutto. Ancora oggi, ovunque vada, mi porto dietro il mio potente vissuto di figlia sua. Mio padre non sopportava le donne che si imbellettavano. Tu sei tu, mi diceva. Con la tua semplicità, la tua onestà, la tua intelligenza. Queste doti, a suo avviso, rendevano una donna bellissima. La vera donna può fare tutto… continuava. Che vuol dire “vera” cominciai a ribattere a 15 anni. Sei un maschilista. Mi rivoltavo contro di lui, ma lui non si scomponeva. Stava solo constatando quanto fossi orgogliosa e grintosa.
Mio padre detestava le persone deboli. Per lui la debolezza era una malattia. Anche per me. Solo che io ho pudore ad ammetterlo. E ho rispetto per chi ne soffre. Per mio padre il valore di una persona si misurava dalla capacità di affrontare le avversità. E non c’erano alibi. Era un militare. Io, ovviamente, dovevo essere capace. Ero la figlia di un militare. E’ stato faticoso crescere con lui. Aveva una lunga fila di nomignoli coi quali si rivolgeva a me. Ve li risparmio. Erano espressioni del suo amore ed erano originalissimi. Pensati apposta per me. Ed io ne godo ancora oggi. Sono un mio piccolo tesoro. E quanta sicurezza… quando ricevi tanto amore sei più forte. Lo sapete vero…?
Amava la Calabria, il suo paese, i paesani, i parenti in modo totale, religioso. Era devoto alla sua Terra. A sua madre. Generoso. Altruista. Disponibile. Mi ha lasciato questa dolce eredità e mi ha salvato la vita. Insegnandomi cosa conta e cosa è effimero. Era pratico, spiccio, svelto e laborioso. Intelligente. Parsimonioso. Amato e stimato. Solo in famiglia era severo e intransigente. Duro. Rigido. Quante liti e non c’era scampo per me e mio fratello.
L’altra notte l’ho sognato. Embé… non scrivi niente su di me. Papà, ho risposto con cautela… non mi vengono le parole. Le parole … ? Ma tu devi venire a trovarmi… e allora vedrai che ti vengono pure le parole giuste. Si papà. Vengo. E così sono andata al cimitero di Cosenza, nella nostra cappella. O edicola funeraria, come dice mio fratello. E ho trovato tutte le parole che ora sto scrivendo. Anche questa volta ha avuto ragione. Ogni figlia dovrebbe avere un padre che la ama. Crescere senza, è una mutilazione.
Un danno irrisolvibile. Mi ha insegnato tutto ed ancora continua ogni giorno a spiegarmi qualcosa. E’ sempre lì. Basta che mi affaccio sul terrazzino ed è di fronte a me, con una delle sue raccomandazioni. Prima di morire mi ha rivolto un saluto straziante. Ha pronunciato il mio nome ed ha aperto le braccia. Come per dire: ti porterò sempre con me. Solo che io in quel momento non ho saputo cosa fare e sono rimasta ferma. Immobile. A guardarlo… in balia del suo infinito amore per me.
4 – CHE BELLA COINCIDENZA !
Caro e Indispensabile Amore! Mi sembra una bella e significativa coincidenza l’aver ricevuto, proprio stanotte, questo bel racconto di Maria Rosaria De Rito, la quale (su mia sollecitazione) ha veramente intenzione di raccogliere in un volume a stampa tutti questi “post d’Amore” già molto apprezzati nella sua cerchia di amici su Facebook. Alcuni dei quali la stanno sollecitando, pure loro, a pubblicare il tutto in un bel libro-testimonianza di come e quanto una donna possa elargire così tanto affetto e Amore. Ti terrò aggiornato.
Intanto tu puoi andare a rileggere << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-474-in-omaggio-la-terza-raccolta-di-racconti-di-maria-rosaria-de-rito-di-diamante-cs/ >> dove puoi trovare i link pure delle precedenti sue due raccolte di racconti che sono di una immensa soavità. Ed anche utili per esercitare i buoni sentimenti.
5 – SALUTISSIMI
Ciò che sta accadendo in Ucraina e specialmente a Gaza sta prendendo forma di un vero e proprio genocidio. L’odio acceca le persone, in particolare, i Responsabili delle Nazioni e degli Stati. E, quel che è più grave, ancora le Nazioni libere e ricche del mondo non si sono sufficientemente mobilitate per scongiurare ulteriori massacri e distruzioni. Ognuno fa il suo gioco perverso mentre Gaza è allo stremo, alla fame, proprio come negli assedi del medioevo e delle età più antiche e feroci. E dell’Ucraina si è persa pure traccia, non se ne parla quasi più. Tutto previsto da chi ha provocato tutto questo disastro?… Siamo dentro una tenaglia che ci stritolerà?… Cerchiamo di reagire a tutto questo Male.
E facciamolo immediatamente, prima di assistere (con il nostro grado di responsabilità sociale e personale) ad altro olocausto! Possibile che ancora il genere umano non abbia capito compiutamente come già ci sono le catastrofi naturali che si fanno soffrire e noi ci mettiamo pure le catastrofi umane e sociali delle guerre?!… Allora siamo proprio deficienti! Anzi, proprio pazzi, decisamente pazzi!… Inoltre, bisogna assolutamente rafforzare l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) affinché appia forza e poteri sufficienti a dirimere con la diplomazia i sempre più insistenti conflitti di ogni genere. Altra vittima di tutta questa prepotenza è il “Diritto internazionale”. Senza questo siamo al caos più totale e all’inciviltà più feroce che ci possa essere. Siamo ancora al dente per dente! Quanti millenni persi! Teniamoci forti e …. alla prossima!
Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
LOVE-City, lunedì 30 ottobre 2023 ore 03.38 – Da 56 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore). Le foto, cui i diritti spettano ai legittimi proprietari, sono state prese dal web.