Documento di economia e finanza regionale: approvato il documento presentato da Sicilia Vera- Sud chiama Nord. Tra le misure proposte e approvate piu’ soldi ai comuni per la cura dei fondi abbandonati e per la lotta alla criminalita’ organizzata.
A renderlo noto Sicilia Vera e Sud chiama Nord con un documento che prosegue: <<Sicilia Vera e Sud chiama Nord hanno voluto dare un contributo concreto nel tracciare una strategia per un documento che fin dall’inizio abbiamo dimostrato che non aveva nulla di strategico. Anzi, abbiamo evidenziato come il documento presentato in aula non abbia tenuto conto degli ultimi avvenimenti gravissimi che hanno interessato la Sicilia, come la chiusura dell’aeroporto di Catania e Palermo a causa degli incedi e che avranno ripercussioni gravissime sull’economia dell’Isola. Abbiamo lavorato in questi giorni e abbiamo presentato un documento articolato in oltre 20 punti cercando di colmare alcune gravi lacune, che abbiamo sottoposto all’aula e che il Governo ha fatto proprio.
Abbiamo inserito elementi strategici considerando che il Documento rappresenta un passaggio fondamentale per la procedura di bilancio e per la definizione degli indirizzi cui devono ispirarsi la legislazione di spesa della Regione e le linee programmatiche di politica economica che rendano coerenti gli obiettivi dichiarati.
Alla luce delle risultanze dell’esame del Documento di economia e finanza regionale (DEFR) per gli anni 2024-2026, svolto dalla II Commissione legislativa permanente Bilancio nella seduta del 25 luglio 2023 i gruppi parlamentari Sud chiama Nord e Sicilia Vera hanno presentato un ordine del giorno impegnando il Governo della Regione su tematiche specifiche.
Tra queste l’istituzione di un apposito fondo regionale di rotazione in favore degli Enti Locali regionali, con una dotazione iniziale di almeno 100 milioni di euro, a cui i predetti Enti possono attingere al fine di dare copertura finanziaria per l’esecuzione coattiva in danno dei lavori di scerbatura per la messa in sicurezza dal rischio incendi dei fondi privati nei casi in cui i proprietari o usufruttuari non ottemperino alle apposite ordinanze sindacali;
l’adozione di misure legislative e amministrative necessarie affinché qualora un bene immobile di competenza di uno dei Parchi archeologici regionali, istituiti ai sensi della legge regionale 20/2000, venga dato in concessione a privati per attività aventi scopo di lucro. venga riconosciuto, al comune o all’unione di comuni nel cui territorio ricade il bene immobile concesso un contributo percentuale dei proventi derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso al fine di compensare i maggiori oneri sostenuti dagli enti locali per le attività oggetto di concessione da parte del Parco richiedendo tra l’altro di limitare al massimo, nel rispetto della normativa vigente in materia di contratti pubblici, le concessioni e l’esternalizzazione dei servizi ai privati dei servizi legati alla fruizione dei Parchi archeologici e ai siti della cultura regionali, prevendendo, piuttosto, l’affidamento in house a società a totale partecipazione pubblica della Regione o dei Comuni dei suddetti servizi.
Richiesta inoltre la previsione di congrue risorse economiche alle politiche regionali di lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso e a tutte le altre forme di criminalità organizzata di cui si è accertata la presenza e la operatività sul territorio regionale, anche in riferimento alle politiche di sensibilizzazione della popolazione sui problemi relativi alla criminalità organizzata;
e l’attuazione delle politiche regionali volte alla lotta alle dipendenze patologiche con particolare riferimento al crescente fenomeno della diffusione della sostanza stupefacente comunemente nota come “crack”, anche attraverso delle campagne rivolte ai giovani cittadini siciliani affinché vengano sensibilizzati sui rischi legati all’assunzione di sostanze stupefacenti ed i rischi legati al gioco d’azzardo patologico.>>