La confisca dei beni al malaffare (mafia, ‘drangheta, camorra ecc..) è una delle forme più efficace, da parte dello Stato, nella lotta e nel contrasto alla criminalità organizzata. Con questa procedura, divenuta ormai consolidata nel tempo, le ricchezze accumulate in maniera illecita vengono tagliate ed espropriate, andando ad incrementare sempre più il patrimonio dello Stato. Si tratta, per lo più, di beni immobili come case, ville, terreni, garage ed altro ancora, beni che spesso, grazie alla normativa vigente, consentono ai Comuni e quindi allo Stato di rimetterli in circolo a vantaggio di associazioni ed Enti del terzo settore o, come nel caso di Africo (Rc), di Corpi armati dello Stato (Carabinieri).
Infatti ieri, con inizio alle ore 11.30, in un paese reso blindatissimo, Africo (Rc), Comune della fascia jonico-reggina che conta poco meno di 3.000 anime, situato a circa 80 km. da Reggio Calabria, si è svolta la cerimonia di consegna della nuova Stazione Carabinieri, una struttura confiscata dallo Stato alla ‘ndrangheta. In particolare si tratta di una villetta a due piani (500 mq.), confiscata nel 2005 alla cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti (come riportato dall’Ansa). Il bene, nel 2007 venne assegnato al Comune di Africo che lo trasferì alla Diocesi di Locri al fine di farne un centro di aggregazione. Successivamente, nel 2016 la struttura venne inaugurata come Centro, che però non avviò mai la propria attività. Nel 2021, l’Arma dei Carabinieri ha chiesto alla Curia vescovile di Locri ed alla Commissione Straordinaria che allora gestiva l’Ente (sciolto per infiltrazioni mafiose), l’assegnazione dell’immobile per realizzarvi la nuova Caserma. In quel preciso momento intervenne la Regione Calabria che finanziò la ristrutturazione dell’immobile. C’è da sottolineare che l’Arma, nonostante le non buone condizioni dell’edificio che già li ospitata, non ha mai lasciato Africo, garantendo di fatto il presidio di “legalità e sicurezza” sul territorio (notizie Ansa).
Alla cerimonia hanno partecipato: per il Governo, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (che prima aveva fatto visita al Centro di prima accoglienza di Roccella Jonica), accompagnato dal Sottosegretario agli Interni e Delegata nazionale per l’Agenzia dei Beni confiscati, Wanda Ferro; per la Regione Calabria il Presidente Roberto Occhiuto; per la Prefettura di Reggio Calabria, il Prefetto Massimo Mariani; per la Diocesi di Locri-Gerace il Vescovo, S.E. Monsignor Francesco Oliva; per l’Arma dei Carabinieri il Comandante Generale, Gen.C.A. Teo Luzi; il Comandante Interregionale “Culqualber”, Gen.C.C. Riccardo Galletta; il Comandante della Legione Carabinieri “Calabria”, Gen.D. Pietro Francesco Salsano; il Comandante Provinciale di ReggioCalabria, Col. Marco Guerrini; il Capo della Polizia-Direttore Generale della P.S., Vittorio Pisani; il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Giovanni Melillo; il Sindaco di Africo, Domenico Modafferi; il Comandante della Stazione Carabinieri di Africo, Maresciallo Capo Andrea D’Amelio; una folta rappresentanza Militare dell’Associazione Nazionale Carabinieri ed altri rappresentanti delle varie Associazioni esistenti sul vasto territorio; numerose autorità civili, militari e religiose e diverse scolaresche dei Comuni vicini.
Subito dopo l’arrivo sul posto delle principali Autorità, un picchetto militare in grande uniforme ha reso gli onori, il Ministro Piantedosi, accompagnato dal Comandante Generale dell’Arma ha passato in rassegna il picchetto e si è poi posizionato sulla piccola tribuna allestita per l’occasione. A seguire, i vari interventi conclusi da quello particolarmente efficace e sentito fatto dal Comandante Generale dell’Arma, Gen.C.A. Teo Luzi, che ha detto: “La Stazione Carabinieri di Africo Nuovo è un successo straordinario, frutto di uno sforzo corale di tutte le componenti istituzionali coinvolte. Rappresenta, tra l’altro, anche il frutto di quel “gioco di squadra” istituzionale che va di pari passo con la sinergia espressa anche dalle altre forze dell’ordine, presupposto fondamentale per un’azione incisiva ed efficace dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata. In questo luogo, dove a pochi chilometri furono assassinati dalla ‘ndrangheta, per la loro dedizione alle Istituzioni, i Comandanti delle Stazioni di San Luca, nel 1985, il Brig. Carmine Tripodi, decorato di Medaglia D’oro al Valor Militare e di Bovalino superiore, nel 1990, il Brig. Antonino Marino, decorato di Medaglia D’oro al Valor Civile, questa caserma ha un significato ancor più profondo. La sicurezza è presupposto di libertà e democrazia. Inaugurare questa Stazione proprio ad Africo Nuovo, in una posizione strategica per il contrasto alla ‘ndrangheta, vuol dire soprattutto offrire “rassicurazione sociale” ai cittadini e quindi far trionfare la democrazia”
Al termine degli interventi, le Autorità presenti, con in testa il Ministro Piantedosi, hanno proceduto al taglio del nastro tricolore ed il Vescovo di Locri-Gerace S.E. Monsignor Francesco Oliva ha proceduto con la benedizione dei locali. La visita all’interno della nuova stazione ha fatto da preludio agli onori finali resi alle Autorità presenti.
Pasquale Rosaci