Si è tenuta oggi la riunione pubblica del comitato No ponte Capo Peloro a Torrefaro in via Circuito.
È vero che si rischia il prosciugamento del lago di Ganzirri? Il cimitero Granatari sarà accessibile? Casa nostra rischia di essere espropriata?
Sono queste le domande poste oggi pomeriggio da un centinaio di cittadine/i in occasione della riunione pubblica del No ponte Capo Peloro tenutasi in via Circuito a Torrefaro ed a cui i componenti del comitato hanno cercato di dare una risposta con carte e documenti alla mano, smentendo le bufale che tentano grottescamente di minimizzare l’impatto del ponte definito dai pontisti un’opera green.
“Siamo contro il mostro di cemento ed acciaio perché stravolgerebbe il nostro territorio e le nostre vite senza arrecare alcun vantaggio reale di alcun genere non solo a Capo Peloro ma in tutto il territorio cittadino”, hanno ribadito i componenti del comitato che, alternandosi al microfono, hanno evidenziato l’impatto devastante del cantiere del pilastro Sicilia del ponte e del viadotto Pantano sulla laguna di Capo Peloro lanciando l’allarme sul rischio di prosciugamento del lago di Ganzirri e sulla difficoltà ad accedere al cimitero Granatari circondato dai cantieri.
Prossimi appuntamenti riunione a Ganzirri ed in varie zone della città interessate dai 32 cantieri siciliani del ponte.